Chivu: «Bravi a pressare alti il Como»

Il commento del tecnico dell’Inter: «Sfida nella sfida con Fabregas? Non ho tempo per questo»

Qualcuno, alla fine, ha voluto chiedere a Cristian Chivu se ha vissuto la partita come una sfida personale con Cesc Fabregas, in estate la prima scelta per la successione di Simone Inzaghi. Lui, un signore: «Giochiamo ogni tre giorni, sinceramente non ho tempo per pensare ad altro. Potevo solo preparare al meglio questa partita, ed è andata bene. La prestazione è solo loro. Io sono felice per quello, io non voglio crearmi una reputazione: mi interessa solo l’Inter. Sono l’ultima ruota del carro, ho passione e amore per quello che faccio. E per questi ragazzi».

Il tecnico dell’Inter ha ammirato la prova della sua squadra: «Vorrei sottolineare il loro coraggi nell’andare a prender il Como alto, mi è piaciuto l’agonismo che abbiamo messo e la voglia di rubare i palloni. Nei primi venti minuti abbiamo speso tanto, è vero, ma abbiamo sbloccato il risultato. Poi siamo stati bravi a capire i momenti della partita, e anche la bravura dell’avversario che ti costringe ad abbassarti un po’». Il colpo di grazia, per il Como, è arrivato nel secondo tempo: «Con qualche transizione ben fatta, siamo riusciti a chiuderla».

È una vittoria che dice altro oltre ai tre punti? «Sono sempre tre punti, quando si scende in campo per vincere. Aiutano però nell’aumentare la voglia di crescere, che permette di disputare un bel campionato nelle zone alte della classifica. È un risultato che puoi aiutarci a farci trovare pronti in primavera centrare i nostri obiettivi».

La classifica vede l’Inter al primo posto: «Ma io non la guardo. Siamo a un punto dalla prima, no? Certo, siamo prima, ma gli altri non hanno ancora giocato». Quattro gol, una performance importante a San Siro per l’Inter: «Sono particolarmente contento del terzo gol. In quel frangente, la squadra ha mostrato una grande aggressività, Calhanoglu ha voluto fortemente quel gol. Il quarto? Quando si hanno in rosa esterni di qualità, con quello sinistro che crossa e quello a destra che segue l’azione e segna, è sempre una bella soddisfazione».

Conclusioni sulla squadra, il lavoro, la crescita: «Questi ragazzi capiscono i momenti, sanno cosa serve per mantenere le tante cose costruite in questi quattro anni. Qualcuno li ha definiti falliti e finiti: no, tutti danno l’anima per la società e i tifosi. E l’hanno fatto dal primo giorno: io li conoscevo da un po’, meritano di crescere e godersi tuto quello che stanno vivendo».

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