Como, avanti tutta: a Parma punta al decimo posto

Contro i gialloblù che inseguono la salvezza gli azzurri ancora all’attacco. La parte sinistra della classifica sarebbe come un primato al di sotto delle nove big

CALCIO

Il decimo posto è un obiettivo preciso. La vittoria di quel secondo campionato che si sta giocando alle spalle delle prime nove è un traguardo che il Como vuole, e non da oggi. «Già da quando eravamo a Marbella, più di un mese fa, si parlava con la squadra di andare più avanti in classifica, una specie di patto tra di noi. Della salvezza, oggi possiamo dirlo, non si parlava già più. Continuare a crescere è sempre stato il nostro obiettivo».

Oggi pomeriggio a Parma il Como, dunque, giocherà non con la pancia già piena, ma ancora con tanta fame.

E questo contro una squadra non salva ancora e che ha accelerato nelle ultime partite, con il successo contro la Juve e il pari con la Lazio. Grinta e motivazione: questo chiede Fabregas, e le risposte in queste ultime gare sono arrivate. «Dopo le prestazioni che abbiamo visto negli ultimi due o tre mesi sarebbe un peccato, mi dispiacerebbe se la squadra mollasse, non avrebbe senso. Io devo essere esigente e pesante, devo essere il primo a dare l’esempio in questo senso. Ma sono comunque orgoglioso di quello che si sta facendo, della nostra linea di lavoro, del nostro stile di gioco. E non dimentichiamoci poi – ricorda Cesc con molta onestà – che più avanti si arriva più alto è anche il bonus economico per i giocatori, e anche questo è importante...».

Il grande balzo in avanti dall’inizio del girone di ritorno non porta però ad altre recriminazioni, più di questo il Como non avrebbe potuto ottenere, «è come se ci fossero due campionati, due scudetti. La differenza tra le prime nove è davvero troppo grande, un po’ come quella tra la A e la B». E si ricade dunque su discorsi futuri.

«A quei livelli noi non ci siamo ancora, bisognerà lottare per arrivarci e capire come e quando farlo. Se comprando grandi giocatori già pronti o se attendere la crescita dei nostri giovani migliori».

Intanto, c’è da affrontare il Parma. Che peraltro vincendo potrebbe raggiungere con tre giornate di anticipo la salvezza matematica togliendosi definitivamente dai pericoli, dunque ci proverà in tutti i modi. «Loro si stanno giocando la vita, la permanenza in serie A, è molto importante. Conosco bene Chivu, ci scambiamo messaggi, abbiamo visto qualche partita insieme a San Siro, è stato anche qui con noi tre giorni a inizio campionato, sta facendo un grande lavoro. Quando ha preso il Parma la situazione era difficile, la squadra aveva perso un po’ di fiducia, il calendario era molto duro. È stato bravo. Adesso difendono più basso, hanno trovato una bella identità di gioco, sono contento per lui».

Anche stavolta il sostegno dei tifosi del Como sarà straordinario in termini di partecipazione. «E io devo sempre dire grazie al pubblico. C’è poco da dire, le emozioni sono più importanti delle parole, ed è anche per questo sostegno che noi siamo arrivati qui, perchè si sono fidati, si sono abituati al nostro modo di giocare anche quando non vincevamo e ci hanno sempre sostenuto. Fa male pensare quanto questi tifosi abbiano sofferto per tanti anni...».

Oggi a Parma, a parte ovviamente Dossena, Diao e Roberto, non mancherà nessuno. Anche Douvikas è pienamente recuperato. Vista la vittoria e la buona prova, potrebbe comunque essere riconfermata la formazione che ha battuto il Genoa. Le alternative, in ogni caso, abbondano. E, come Fabregas ribadisce, «io scelgo sempre chi mi dà più garanzie di vincere».

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