Como Inna...Morata

È arrivato l’attaccante che voleva Fabregas. Finalmente ufficiale l’ingaggio dello spagnolo, che giunge in prestito dal Milan con obbligo di riscatto

CALCIO

Alvaro Morata da ieri è ufficialmente un giocatore del Como. In mattinata il club ha depositato in Lega il contratto dell’attaccante spagnolo, e nel tardo pomeriggio è arrivato anche l’annuncio della società.

La formula non è quella dell’acquisto a titolo definitivo, ma di fatto è solo una questione formale. Perchè si tratta di un prestito con obbligo di riscatto, dunque un passaggio che già oggi lega Morata al Como per un periodo più lungo di una sola stagione. Tant’è che ieri la società stessa ha confermato che l’accordo con il giocatore è triennale, sino al 2028.

Si è messa così la parola fine a una vicenda durata anche troppo a lungo, con Morata sempre assolutamente convinto di volere il Como e con il Como a sua volta sempre ottimista sulla conclusione positiva di una trattativa allungatasi soltanto per le resistenze del Galatasaray.

«Un attaccante intelligente»

Tra i più felici di questo arrivo c’è sicuramente Cesc Fabregas, che è poi il vero artefice della scelta di Morata. «Conosco Álvaro da molti anni e ho sempre apprezzato il suo modo di giocare e di stare nello spogliatoio. È un attaccante intelligente, capace di dare il meglio nei momenti più importanti, e un compagno di squadra che trascina tutti quelli che lo circondano. Siamo molto felici di averlo qui al Como».

E contentissimo naturalmente è anche lui, Morata. Che dopo pochi mesi ritrova la serie A e che a trentadue anni ha ancora diversi obiettivi davanti a sé, a cominciare dal prossimo Mondiale con la Spagna. «Sono veramente felice di essere arrivato a Como. Lo scorso anno da avversario ho potuto apprezzare la squadra e il progetto, si vede che c’è tanta ambizione. Ai tifosi e al Club prometto che darò il 200% in ogni allenamento e ogni partita, non vedo l’ora di indossare questa maglia».

La polemica con il Galatasaray

E la sua soddisfazione è doppia, visto quello che aveva dichiarato già in mattinata con un post molto polemico all’indirizzo del Galatasaray. Parole molto dure verso il club, non verso i suoi ex compagni e i tifosi, che ha ringraziato molto calorosamente. «Ci sono stati momenti in cui la parola data e il rispetto dei valori fondamentali non venivano mantenuti - ha scritto Morata -. Fino alla fine gli impegni presi non sono stati onorati, al punto che non mi è rimasta altra scelta che rinunciare a parte dello stipendio e ad altri diritti contrattuali che avevo già guadagnato grazie al mio lavoro», l’attaccante infatti ha rinunciato a crediti per oltre 650 mila euro, come comunicato del resto dallo stesso Galatasaray. Ed è stata una mossa necessaria per sbloccare la trattativa.

«Per me, nella vita e nel lavoro, ci sono princìpi che non vanno mai infranti, come il rispetto dei diritti di ognuno. Non riconoscere e compensare quanto guadagnato è, per me, inaccettabile e contrario ai valori di correttezza e professionalità in cui credo. E’ giusto dare ai tifosi la vera spiegazione di quello che è successo. Voi e la città di Istambul resterete per sempre nel mio cuore». Un addio polemico, ma adesso comincia un nuovo capitolo.

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