Fabregas, un vice (?) troppo agitato

Calcio Senza patentino, dovrebbe essere trasparente ma lui interferisce, dà ordini e litiga con i colleghi. Cosa dice il regolamento. Le proteste degli allenatori avversari al quarto uomo e le espulsioni dalla panchina

Se voi pensate a tutta la fatica del dover assumere un allenatore di facciata, di scrivere il nome di quell’allenatore nelle distinte, di convincere i giornalisti scrivere il nome corretto dell’allenatore sui giornali (quello regolamentare) , di vietare le interviste all’allenatore irregolare eccetera, quella dell’allenatore-non allenatore senza patentino è una farsa bella e buona. Tipica del calcio all’italiana.

Forma

Noi giornalisti dobbiamo dire che l’allenatore del Como è Osian Roberts, esperto tecnico gallese già entrato nel cuore dei tifosi per il suo atteggiamento cool. Dobbiamo dirlo e scriverlo, caso mai ci fosse un Grande Fratello in giro, ma intanto l’allenatore del Como è Cesc Fabregas e lo sanno tutti. Che tra l’altro molto difficilmente rischia una squalifica. E diciamo subito il perché: 1. L’arbitro in campo non ha nessun mandato di controllare (ammesso che sia possibile) le mansioni di chi è in panchina. A lui basta che in panchina ci siano tesserati del Como, poi cosa faccia tizio o caio non sono problemi suoi. Al limite controlla che il medico (obbligatorio) sia veramente tale. Dunque Cesc può urlare indicazioni a chiunque, visto che lo faceva Migliaccio da vice Longo, o lo fa Guindos. 2. Anche ci fosse un emissario controllante a Mozzate a vedere che l’allenamento lo dirige davvero Cesc (come succede), non sarebbe nessun reato, visto che le sedute le possono condurre anche i tattici o i vice. Che problema c’è? Una farsa.

E’ molto difficile che ci possano essere delle sanzioni. Eppure ad accentrare l’attenzione, nelle ultime partite, sono stati gli atteggiamenti di Fabregas in panchina, troppo agitato, troppo ingombrante, troppo energico, troppo visibile per il suo ruolo formale di vice. Il che attira delle antipatie alla squadra. Dovrebbe darsi una calmata. E non è la prima volta che durante la partita si vede l’allenatore avversario indicare al quarto uomo la panchina del Como.

Calma

Lui, come se niente fosse, urla indicazioni, litiga con la panchina avversaria (sabato con Stroppa), invita il pubblico al tifo (con il Brescia), insomma fa tutto per farsi notare. Come leggete sotto, a Como ci fu un caso di squalifica per la stessa situazione 16 anni fa. Dunque calma. Perché la panchina del Como ormai è osservata a vista con sospetto. Come testimoniano le espulsioni a raffica delle ultime partite, che sembrano tornate sui numeri dei tempi di Corda.

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