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Domenica 13 Luglio 2025
Il ruggito della Curva: qui è festa grande
Calcio Una tre giorni diversa dagli altri anni, per svariati motivi, tra cui il momento magico del Como
como
«Che fretta c’eraaaaa, maledetta primaveraaaaa», e dal giardino di Cascina Massee al Albate la gente impazzisce, partono i cori e la festa diventa una curva da stadio. Ieri c’è stato il clou della tre giorni di festa della Curva Como ad Albate. La giornata più lunga, partita dal mattino e proseguita per tutto il giorno sino a mezzanotte. E come ogni sabato sera che si rispetti, è arrivato anche il momento musicale, con il gruppo che ha suonato per tutta la serata musica dal vivo, ha cominciato a snocciolare e a suonare i brani che di solito si cantano in curva. E la gente ha partecipato come sempre usa fare: bolgia.
Tre giorni di festa trasferiti da Maslianico ad Albate, l’appuntamento estivo per la curva del Como che diventa attrazione, rito d’estate e sfogo per l’astinenza da campionato di migliaia di tifosi. Quest’anno, una festa diversa. Il primo motivo è determinato da fatto che il trasloco di location da Maslianico ad Albate ha reso l’appuntamento, in qualche modo, più cittadino. Non una grossa differenza di partecipazione a livello numerico (la gente andava anche a Maslianico, mica era sulla luna), ma così è stata una festa più sentita e più visibile per la comunità, per tutti quelli che transitavano da via Canturina. E Como ha bisogno come non mai di sentire la vicenda del Calcio Como sulla sua pelle. Ma il motivo per cui questa è stata una festa diversa, sta nel momento della squadra. Il Como sta vivendo il momento più alto della sua storia calcistica. Anzi, proprio in queste settimane estive, si percepisce come il Como abbia cambiato la sua dimensione, con i titoloni dei giornali nazionali e i servizi delle tv sul mercato ricchissimo della società e l’obiettivo che ormai, per tutti, è l’Europa.
Ecco, questa situazione trasferita alla festa, ha lasciato una scia di esaltazione latente che rimbalzava sui muri, sui chioschi della vendita del materiale, sugli striscioni esposti in ogni angolo. La gente gode, ma sotto sotto è ancora stranita, quasi non ci crede, dice «se è un sogno non svegliatemi», oppure «datemi un pizzicotto, non mi sembra vero». Troppo vicini i giorni in cui questa gente, che organizza la festa, andava sui campi della serie D con la stessa passione di oggi. La metamorfosi è stata clamorosa, sembra tutto normale, ma poi la gente si ferma un attimo e si chiede: «Ma è davvero tutto normale?».
Gli organizzatori hanno scelto di addobbare la festa con gli striscioni dedicati al sentimento di appartenenza “Figli del Sinigaglia” o “Cun’t la sciarpa del Comm” ecc. Coda alle bancarelle del materiale. Oggi ultimo giorno con la presentazione del libro “Passione infinita” dedicato ai 50 anni della curva. No, senza questa gente il Como non sarebbe la stessa cosa.
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