
Como calcio / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 30 Maggio 2025
«La tempesta Cesc? Per noi non esiste, siamo tranquilli»
Ludi, direttore sportivo del Como: «Vogliamo costruire qualcosa di ancora più bello. Paz? Non dipende da noi»
Il centro storico alle 7.30 di mattina sa di silenzio, brioches e trolley che brontolano sul porfido. Il mercato, anche se sottotraccia, è iniziato e lo dimostra l’ora dell’appuntamento con Charlie Ludi, ds del Como, con cui fare la chiacchierata di fine campionato. Che poi è anche quella sul torneo successivo. Mattina presto, colazione e aneddoti, prospettive e pure (qualche) notizia.
Buongiorno Ludi. Ci definisce il decimo posto del Como, dalla vostra stanza dei bottoni?
Direi un’ottima stagione, un ottimo risultato. Non mi piace sentir parlare di miracolo, non è la parola giusta, ma direi un risultato oltre le aspettative, quello sì.
In una conferenza stampa, Fabregas ha fatto un riferimento tipo «quando eravamo tutti nella m...», riferito all’inizio della stagione. Davvero avete avuto timori o vi siete sentiti a rischio?
Quando sei terzultimo e virtualmente retrocesso, devi confrontarti con la realtà. Puoi avere tutte le buone sensazioni che vuoi, ma il risultato è che sei terzultimo. Con tutti i rischi del caso, visto che non sai mai cosa possa succedere. Sapevamo che l’impatto sarebbe stato duro, più o meno è stato tutto sotto controllo, ma siamo sempre stati realisti.
Poi la squadra è cresciuta. Già la partita di Bergamo ha fatto capire a tutti che potevamo avere fiducia.
Sì, è stata forse la prima volta in cui il meccanismo di Fabregas si è espresso a quei livelli. Però io ho in testa quattro partite che in qualche maniera hanno rappresentato un punto di svolta
della stagione.
Quali?
La prima è stata quella contro il Lecce in casa. La squadra ha saputo condurre per tutta la partita, sempre in controllo, ed è stato un passo importante.
Poi?
A Firenze c’è stata la vera svolta. Lì abbiamo capito che la squadra aveva alzato il livello, che era pronta per scrivere una storia diversa da quella che aveva scritto sin lì.
La terza.
Como-Napoli, per la difficoltà della partita e anche perché il gruppo ha dimostrato una maturità e una affidabilità molto buone, contro una grande squadra. Una versione diversa, se vogliamo.
E infine?
Milan-Como. Abbiamo perso, ma che partita ragazzi! Non è da tutti presentarsi a San Siro e giocare in quel modo. È stato uno step ulteriore.
Adesso l’Europa...
Calma. Consiglierei di non farla troppo facile. Uno potrebbe essere fuorviato dal fatto che tra noi e l’Europa ci sono in definitiva tre o quattro posizioni. Ma io invece consiglio di porre l’attenzione sul fatto che il gap è di 15 punti o più. E 15 punti non si comprano al mercato, ma si ottengono con un lavoro che passa da molte fasi.
Ok, 15 punti. Ma se prendiamo la classifica del girone di ritorno, il Como sarebbe più o meno già in Europa. Siete più vicini di quel che sembra.
No. Perché un conto è performare in un clima di generale serenità, senza pressioni, con l’obiettivo ormai raggiunto. Un conto è partire con quell’obiettivo, con pressioni diverse. No, non si possono fare paragoni di prospettiva. Non è detto che con la stessa squadra del ritorno, per tutto il campionato, ci sarebbe stato lo stesso risultato raddoppiato. Sarebbe troppo facile.
Dunque con che obiettivo partite?
Con quello di migliorare.
Beh, una volta avevate in testa di migliorare il 13° posto in B e siete andati in A. Date l’impressione di essere un gruppo di lavoro che all’esterno è molto prudente, ma all’interno si pone obiettivi altissimi.
C’è grande entusiasmo, grande ambizione, ma l’approccio è sempre quello. Cercare di migliorare i risultati dell’anno precedente. Con costanza.
A bruciapelo: Fabregas resterà?
Io posso dire solo una cosa: mentre qualcuno percepiva uno tsunami all’orizzonte, con tuoni e fulmini, noi eravamo serenamente in porto, sulla sabbia a costruire un castello di sabbia che possa essere il più bello possibile. Noi siamo tranquilli.
Fabregas è così speciale? E in cosa?
Lo è. Ha una mentalità vincente e riesce a circondarsi di persone che la pensano come lui, o comunque che assorbono la sua mentalità. Il gruppo di lavoro è motivatissimo, ed è un punto di forza.
Dunque il giorno che andrà via, il Como perderà un ingranaggio fondamentale.
Fabregas è molto importante, però io conosco bene l’ambizione della società per cui lavoro. E quando capiterà, speriamo il più tardi possibile, troverà una persona altrettanto appassionata e altrettante motivazionale. In un contesto altamente valido che lo stesso Cesc sta costruendo.
Fatto di...
Tutto sta migliorando, piano piano, ma con costanza. Il recruitment, lo sviluppo, il Centro sportivo. Tutto. Il decimo posto è frutto di tutte queste componenti. Abbiamo fatto una squadra nuova, ed è stato davvero bello vedere come il gruppo tecnico ha lavorato per realizzare un gruppo coeso, determinato, unito dove ogni giocatore è messo nelle condizioni di dare il massimo. Non si tratta solo di scegliere i giocatori giusti, ma anche di creare l’ambiente giusto perché possano performare. E vi dico che è un lavoro molto importante, determinante.
Bruciapelo 2: Nico Paz resta?
Su questo non mi sento di rispondere, perché semplicemente non dipende da noi.
Potrebbe andare a giocare il Mondiale per club e poi tornare al Como con un’altra formula?
Tecnicamente sì, ma è inutile spingersi in ipotesi all’oscuro delle evoluzioni dei fatti.
Dovesse partire, il sostituto potrà essere Caqueret, o ci sarà una alternativa?
Caqueret ha mostrato di saper giocare bene in più ruoli, ma nel caso credo che cercheremmo anche un sostituto.
Diao, Butez, Caqueret: il mercato di gennaio ha portato questi e altri elementi di valore. C’è qualcuno che l’ha colpita in particolare?
Tutti. Non dimenticate Alex Valle che, giovane com’è, è stato bravo e molto coraggioso a entrare subito nel meccanismo con autorità.
Il mercato si apre il 1 giugno per il Mondiale per club. Sfrutterete la finestra?
Non ne abbiamo esigenza. Proseguiamo con i nostri tempi.
È vero che farete il ritiro estivo a Mozzate?
Il centro sportivo ha avuto un upgrade importante, ci saranno i campi nuovi, dunque la squadra lavorerà molto nel centro di proprietà. Poi faremo una settimana a Marbella, dopo le amichevoli al Sinigaglia che la società sta approntando.
Ci sono novità su questo? Si parla di amichevoli di grande spessore.
Quando la società sarà pronta per farlo, annuncerà il programma delle amichevoli.
Tra il gol di Strefezza con il Cagliari, quello di Paz a Firenze quello di Mazzitelli con la Lazio, qual è secondo lei il gol più bello della stagione?
Non fatemi fare classifiche. Però ho nel cuore i due gol di Da Cunha a Genova e a Milano, simili,apparentemente semplici, ma invece molto belli, difficili nella realizzazione. Uno a Maignan, non so se mi spiego.
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