Bmx Olgiatese. Con Sciortino si può sognare l’Olimpiade

Ciclismo Per l’Italia un solo posto nella spettacolare disciplina. E il milanese è in corsa per Parigi

Il suo sogno è di quelli che fanno tremare i polsi: qualificarsi per le Olimpiadi della prossima estate a Parigi. Per farlo, però, l’impegno del singolo non basta.

L’unico, eventuale, posto che sarà assegnato all’Italia dalla bmx, infatti, si basa sull’ingresso del nostro Paese tra le undici migliori nazioni del mondo.

Il ranking nazionale, ed è qui il nocciolo della questione, è la sommatoria dei punteggi raccolti dai tre migliori azzurri tra Coppa del mondo, Coppa Europa e titoli assoluti in ambito nazionale, europeo e mondiale.

Ecco perché Martii Sciortino, atleta milanese di 26 anni in forza alla Bmx Ciclistica Olgiatese, deve non soltanto sperare di mantenere l’attuale prima posizione nello Stivale, ma anche che il secondo e il terzo della lista (Giacomo Fantoni del Team Bmx Verona e Marco Radaelli del Team Bmx Garlate) incassino quanti più punti possibile, ma meno di lui, per portare acqua al mulino dell’Italia.

«Ci sono una sessantina di nazioni – racconta Sciortino – ma di queste soltanto undici si qualificano per le Olimpiadi. È chiaro che si tratta di una bella sfida, anche se sappiamo che sarà molto dura perché negli ultimi anni il livello s’è molto alzato».

Da Milano dove vive, Sciortino all’età di sei anni conobbe la pista di Olgiate Comasco portato dal padre. Quest’ultimo aveva sentito di uno sport allora non ancora granché noto, il bmx, attraverso cui si insegnava la tecnica per andare in bicicletta.

«Vicino a casa c’erano anche le piste di Varese e Vigevano, ma lui mi portò a Olgiate Comasco. Mi piacque subito e, dal secondo allenamento in poi, mi fecero entrare nel gruppo di quelli che sapevano già andare in bicicletta. Da lì ho cominciato e non mi sono più fermato».

Vent’anni dopo, e con due passaggi intermedi dapprima a Cremona e poi a Varese, l’asso della Bmx Ciclistica Olgiatese è pronto a lanciare per la seconda volta la sfida ai cinque cerchi, con la qualificazione per Tokyo sfumata sul più bello (al suo posto si qualificò il già citato Fantoni, che è ancora lì a contendergli il primato azzurro) e le gare di qui all’inizio di giugno determinanti per staccare il biglietto per la Francia.

Ieri, la partenza per la Nuova Zelanda. Due prove di Coppa del mondo lì, poi altrettante in Australia, due negli Stati Uniti e ancora negli Usa per il Mondiale; gli ultimi punti utili saranno quelli dell’Europeo di Verona.

A quel punto, il verdetto definitivo. Fino ad allora, ogni speranza è lecita.

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