Fortunato, carte al Giro: «Del Toro può reggere e podio sudamericano»

Ciclismo Il corridore di stanza a Erba indossa la maglia azzurra di leader degli scalatori: «Bernal e Carapaz con il messicano, ma occhio a Yates»

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Il Giro d’Italia da oggi entra nel vivo. Dopo il riposo di ieri, ecco infatti iniziare la settimana - l’ultima di tre - che proporrà quattro tappe di montagna destinate a dare un senso compiuto e definitivo alla classifica generale. E noi siamo andati a sondare l’unico comasco in gara, Lorenzo Fortunato, per capire come la pensa e soprattutto come la vede.

Intanto, cos’ha detto sin qui il Giro? «Direi non tantissimo, se non qualche punzecchiatura tra i big, ma da domani (oggi, ndr) inizia il Giro vero. E sono certo che ne vedremo delle belle» fa presente il 29enne emiliano ormai da anni di stanza nell’Erbese.

«Il patto con l’Astana»

Si attendeva un Del Toro (il leader della generale) così? «L’avevo visto andar forte alle precedenti gare, soprattutto lo scorso anno alla Tirreno-Adriatico, però non credevo andasse così al Giro. Sinora è quello che ha avuto la gamba migliore e che si sta dimostrando superiore a tutti».

In realtà sin qui le differenze nella generale sono state determinate in particolare dalle cadute. «Vero, perché Ciccone si è dovuto ritirare causa caduta, Roglic ieri (domenica, ndr) si è staccato causa le botte rimediate a seguito di cadute, Tiberi ha perso tempo per essere finito a terra e Landa aveva dovuto abbandonare nelle prime tappe e potrei continuare». Anche due settimane, però, un po’ troppo soft sotto il profilo delle difficoltà del percorso. «In effetti, la corsa sinora non è stata troppo esigente».

Chi vede meglio in questa settimana decisiva? «Direi proprio Del Toro, però occhio a Simon Yates della Jumbo».

Intanto lei dalla terza tappa è in maglia azzurra, quella che fa riferimento ai gran premi della montagna. Era un’idea che avevate, come Astana, già alla vigilia oppure si è concretizzata in corso d’opera? «Con la squadra abbiamo subito deciso di non guardare la classifica generale, bensì di puntare alle tappe e alla maglia azzurra. Perché dà punti, dà visibilità al team, eccetera eccetera. Per cui sto coltivando quel nostro disegno iniziale».

Ormai ha preso il vizio di essere tutti i giorni sul palco premiazioni…«In effetti è diventata una piacevole abitudine che spero possa proseguire sino a Roma».

Quali i potenziali avversari per la maglia azzurra? «Potenziali non saprei dire. Sicuramente gli uomini che potrebbero ribaltare il Giro proponendo attacchi da lontano entrerebbero in gioco. Però se continuo ad avere questa condizione, io mi sento pronto e sicuro di potermi difendere».

«Ci vediamo a Bormio»

In un’intervista al “Processo alla tappa” in Rai ha dichiarato che ora avrà a disposizione quattro possibilità per provare a imporsi in una frazione. Ma quale è la tappa a cui tiene di più? «Quella con l’arrivo a Bormio perché più vicina al Comasco e avrò dunque tantissimi tifosi lì. Ma in tutte le quattro tappe di montagna proverò davvero a far bene».

Quale podio della generale ipotizza a Roma? «Non escluderei quello con i tre sudamericani: Del Toro Bernal e Carapaz».

E chi indosserà le diverse maglie? « La ciclamino Pedersen, la bianca Del Toro, la rosa vedremo e l’azzurra spero proprio io...».

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