Cerutti re del deserto: sua l’Africa Race

Motociclismo Il trionfale arrivo a Dakar del pilota di Montorfano in testa dall’inizio alla fine sull’Aprilia

Adesso è tutto vero: Jacopo Cerutti, di Montorfano, 35 anni, su Aprilia Tuareg ha vinto la Africa Eco Race. Il raid nel deserto africano, alter ego della Dakar, durato 12 tappe massacranti. Per Cerutti è il successo che lo consacra miglior pilota delle gare fuori strada a lunga distanza, da pilota ufficiale dell’Aprilia. Lo status che Jacopo meritava, dopo aver fatto miracoli in passato in sella moto private. Cerutti è stato preso per sviluppare il progetto Tuareg, e al primo grande raid lo ha vinto. In testa dalla prima all’ultima tappa, dopo un duello ravvicinato a tre con i due piloti della Yamaha Bottusi (secondo a 6’38”) e Tarres (terzo a 25’09”).

Bravo

È stata una gara diversa da tutte le altre che Jacopo ha disputato: perché quando sei pilota ufficiale, non corri più solo per te stesso, ma lo fai per un marchio che ripone in te le speranze di mandare un messaggio positivo e competitivo. Le responsabilità aumentano. Ma Cerutti non ha sbagliato quasi nulla, se si eccettua una innocente scivolata e un paio di errori di navigazione. Freddo, affidabile concentrato. Grande.

In testa dal primo all’ultimo degli oltre seimila chilometri, su strade, piste battute, sabbia e dune mozzafiato. Da Monaco al magico lago rosa di Dakar.

La vittoria nelle prime prove gli ha permesso di accumulare e poi gestire il vantaggio contro avversari fortissimi. L’Ad dell’Aprilia Massimo Rivola lo ha incoronato: «Quello che Jacopo ha fatto, vincendo a Dakar, non ha precedenti. È una vera, enorme impresa sportiva che esalta un grande campione, una eccezionale moto italiana, progettata, sviluppata e prodotta qui a Noale e un lavoro incredibile fatto da Aprilia Racing e dai Guareschi, ai quali va un mio speciale ringraziamento. Aver comandato fin dal primo giorno una delle gare più difficili che ci siano al mondo, di fronte ad avversari fortissimi è uno straordinario segnale di forza al di là di ogni nostra aspettativa».

Felice

Jacopo era felicissimo: «È tutto bellissimo, per me è stato un onore poter collaborare allo sviluppo della moto con Aprilia Racing e GCorse. In poco tempo abbiamo raggiunto traguardi incredibili e onestamente non pensavo che saremmo riusciti ad arrivare così pronti a questo appuntamento. Sapevo però che la Tuareg di serie ci forniva già un’ottima base di partenza, poi il resto lo ha fatto il grande lavoro compiuto da tutto il team in questi mesi. Non mi aspettavo certo di vincere, forse partire senza la pressione di essere i favoriti è stato un bene e siamo stati aiutati anche da un pizzico di fortuna, perché in un raid africano l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e invece è sempre filato tutto liscio. Ora possiamo goderci i festeggiamenti».

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