«Il flop Tecnoteam responsabilità di tutti. E nessuno ci aiuta»

Il presidente Crimella e la retrocessione dalla A2. «L’imprenditoria comasca non ci ha dato una mano. Per la nuova amministrazione di Albese siamo stranieri»

VOLLEY

Sono passati cinque giorni dal 2-3 subito da Mondovì che è costato la retrocessione in B1 alla Tecnoteam Albese Volley Como, dopo quattro anni di Serie A2. Una grande delusione per i tifosi, per la società e per il presidente Graziano Crimella, che ha provato a fare un’analisi delle motivazioni che hanno portato a un risultato inatteso.

«Competitivi»

«Bisogna partire dalla scorsa estate – esordisce –. Abbiamo perso pezzi importanti come Meli, Zatkovic, Bulaich, Fiori. Visto l’ottimo campionato, squadre con possibilità maggiori sono venute a fare la spesa ad Albese. Abbiamo perso Nicolini in palleggio, che oltre che tecnicamente forte aveva un carattere importante. E con il budget a disposizione non siamo riusciti ad allestire una squadra altrettanto competitiva. Purtroppo l’imprenditoria comasca non ci ha dato una mano, non abbiamo avuto sponsor importanti non legati a Tecnoteam. Ci sono 400 aziende in provincia con un fatturato di oltre 10 milioni. Possibile che nessuno investa su una squadra di pallavolo di serie A?».

Ci sono, poi, motivazioni legate alla stagione appena conclusa. «La squadra, alla fine, era buona e aveva l’obiettivo di arrivare ai playoff, sfiorato nella prima fase anche a causa degli infortuni di Mazzon e Veneriano – prosegue Crimella –. E a proposito del capitano, voglio ringraziarla perché è sempre stata meravigliosa. Poi, nella seconda fase, ognuno ha le sue responsabilità: la società per non aver dato le giuste motivazioni, così come lo staff e le giocatrici, che si sono un po’ adagiate, visto l’enorme vantaggio che avevamo sulla zona rossa».

C’è poi un capitolo Albese, inteso come Comune, con cui i rapporti, nell’ultimo anno, sono stati complicati. In questo caso, il presidente ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Il Cs Alba, da 50 anni, porta in giro per l’Italia il nome di Albese e lo stemma del Comune sulla maglia – dichiara –. Ne abbiamo sempre rivendicato l’appartenenza, nonostante quattro anni fa, per ragioni logistiche che servivano per giocare in A2 al PalaFrancescucci, abbiamo spostato la sede legale a Como. La nuova amministrazione, guardando solo i dati anagrafici, ci ha considerati “stranieri” negli spazi comunali. Mi rammarica molto, da presidente e da albesino. Voglio invece dire grazie a Como e a Lipomo, che ci hanno ospitati in bellissimi palazzetti».

«Ora penseremo al futuro»

Ora, però, si dovrà pensare a come ripartire dopo la retrocessione. La differenza tra A2 e B1 è importante, anche a livello logistico, e il presidente non fa previsioni. «È presto per dire come affronteremo la situazione – conclude Crimella –. Nelle prossime due o tre settimane penseremo al futuro».

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