A far evolvere linguaggio non sono i bambini ma gli adolescenti

Gli errori che i bambini commettono quando imparano a parlare sono ritenuti da oltre un secolo i motori che fanno evolvere il linguaggio generazione dopo generazione, ma ora questa vecchia convinzione è stata messa in discussione: lo studio pubblicato sulla rivista Psychological Review e guidato dall'Istituto Max Planck di psicolinguistica di Nimega, nei Paesi Bassi, afferma che gli agenti del cambiamento sono in realtà adolescenti e giovani adulti , che hanno ogni giorno occasione di diffondere nuovi modi di esprimersi.

I ricercatori guidati da Limor Raviv, infatti, hanno trovato scarse prove del fatto che gli errori in cui i bambini incappano durante l'apprendimento riescano a diffondersi nelle loro comunità. Al contrario, ragazzi e giovani hanno un ruolo sociale molto più importante e attivo , e possiedono la creatività e la flessibilità necessarie per consentire a nuove forme linguistiche di affermarsi in maniera stabile.

"Nel nostro studio dimostriamo che gli errori commessi dai bambini piccoli difficilmente persisteranno e si diffonderanno alla comunità più ampia", affermano gli autori dello studio. "È più probabile che il cambiamento linguistico emerga dal modo in cui adulti e adolescenti si adattano, innovano e interagiscono in contesti comunicativi reali. Crescendo, i bambini correggono la maggior parte dei loro errori - aggiungono i ricercatori - e in ogni caso non hanno la posizione sociale necessaria per indurci ad imitarli ".

La ricerca, oltre a sottolineare l'importanza di correggere un equivoco diffuso nel dibattito pubblico sul linguaggio, vuole anche incoraggiare gli studiosi a esaminare attentamente le prove empiriche alla base delle loro affermazioni, anche quando queste vengono ripetute da decenni: "Riteniamo che il valore principale del nostro lavoro - dicono gli autori - consista nell’incoraggiare una migliore allocazione delle risorse per la ricerca".

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