Addio al Nobel Baltimore, vittima del Watergate della scienza

E' morto all'età di 87 anni il celebre biologo statunitense David Baltimore , che nel 1975 , a soli 37 anni , venne insignito del premio Nobel per la Medicina (insieme a Renato Dulbecco e Howard Martin Temin) per i suoi studi riguardanti l'interazione tra i virus tumorali e il materiale genetico della cellula, e in particolare per la scoperta della trascrittasi inversa , l'enzima che ha poi rivoluzionato la biologia molecolare e posto le basi per la successiva comprensione del virus Hiv . Negli anni Novanta fu coinvolto in un caso di frode scientifica che il New York Times ribattezzò come il Watergate della scienza , da cui però fu poi assolto .

Nel corso della sua lunga carriera, Baltimore ha diretto importanti istituzioni accademiche e di ricerca, tra cui il prestigioso California Institute of Technology (Caltech), di cui è stato anche presidente. Molto impegnato nel dibattito bioetico , ha partecipato attivamente alla stesura delle linee guida sull'uso sicuro della tecnologia del Dna ricombinante già negli anni '70, durante la celebre conferenza di Asilomar .
Nel 1981 ha fatto parte di una delle cinque delegazioni di scienziati inviate da Papa Wojtyła alle Nazioni Unite e nelle capitali di Usa, Urss, Francia e Regno Unito, per fermare la corsa alle armi nucleari.

Più di recente, Baltimore ha sostenuto con forza la ricerca sull' editing genetico e l' uso terapeutico delle biotecnologie , rimanendo una voce influente anche nella riflessione etica e politica sulle frontiere della scienza.

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