Dagli antichi poemi cinesi ricostruito il declino dei 'delfini sorridenti'

Gli ultimi 1.400 anni di drammatico declino dei ‘delfini sorridenti’ del fiume Yangtze , in realtà focene simili a delfini che sembrano esibire un perenne sorriso, sono stati ricostruiti grazie ad antichi poemi cinesi , i cui autori hanno descritto i loro incontri con questi animali ormai in grave pericolo di estinzione . Ci è riuscito lo studio pubblicato sulla rivista Current Biology, guidato dall’Istituto di Idrobiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze: i risultati mostrano che l’ habitat della focena si è ridotto di almeno il 65% , e la maggior parte di questo declino è avvenuto nel secolo scorso soprattutto a causa della costruzione di dighe .

Con i suoi 6.300 chilometri, lo Yangtze è il fiume più lungo dell'Asia e il terzo più lungo del mondo . È abitato da piccoli cetacei d’acqua dolce , che si differenziano dai delfini per la forma dei denti e l’ assenza della pinna caudale , ma il loro numero si è ormai drasticamente ridotto, tanto che la loro estinzione nei prossimi 100 anni è considerata molto probabile .

Per cercare di ricostruire come è avvenuto il declino di questi animali, i ricercatori coordinati da Zhigang Mei hanno passato in rassegna 724 poemi , i più antichi ri salenti al 618 d.C. , dove si sono imbattuti in centinaia di riferimenti alle focene dello Yangtze.

“Una delle sfide più grandi in questa ricerca è stata l'enorme quantità di poesie cinesi esistenti – dice Mei – e il fatto che ogni poeta avesse uno stile così diverso: abbiamo dovuto capire quanto fosse affidabile ciascun autore”. In questo modo, i ricercatori sono stati in grado di individuare il momento e la posizione geografica degli avvistamenti degli ultimi 1.400 anni: hanno così scoperto che, n el corso principale del fiume , l’ habitat della focena è diminuito del 33%, mentre in affluenti e laghi correlati il calo è stato addirittura del 91% . “Questo lavoro mi ha fatto rivalutare il valore scientifico della letteratura storica – commenta Mei – e ci ha dimostrato il potere del pensiero interdisciplinare”.

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