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Venerdì 01 Agosto 2025
Dal 2002 le aree colpite dalla siccità sono aumentate ogni anno
 A partire   dal 2002  le   aree colpite dalla siccità  sono   aumentate di anno in anno  , per un totale di circa   832mila chilometri quadrati  , poco meno di Italia e Francia messe insieme. A dirlo sono i dati raccolti dai   satelliti gemelli Grace  , operativi dal 2002 al 2017, e dai loro successori Grace-Fo, lanciati nel 2018, di Nasa e Agenzia spaziale tedesca, che confermano ulteriormente la   tendenza osservata recentemente  .  I nuovi dati, analizzati dal gruppo di ricerca guidato dall'Università Statale dell'Arizona e   pubblicati  sulla rivista Science Advances, sottolineano che il principale colpevole, assieme al cambiamento climatico, è la   cattiva gestione  delle   falde acquifere  . 
 
 Le missioni   Grace  eseguono   misurazioni dettagliate  delle   anomalie  che si verificano nel   campo gravitazionale terrestre  , che   dipendono  fortemente dai   cambiamenti  che si verificano nelle   masse d'acqua  . Grazie ai dati satellitari, dunque, i ricercatori coordinati da James Famiglietti hanno   ricostruito l'andamento delle riserve di acqua dolce  presente in   laghi  ,   fiumi  e   falde  sotterranee negli   ultimi 20 anni  . 
 
 I risultati mostrano che, in questo lasso di tempo, sono emerse   vaste regioni  caratterizzate da   forte siccità  soprattutto nell'emisfero   settentrionale:  le aree più colpite si estendono in particolare lungo la costa occidentale del   Nord America  , in   America Centrale  , nel   Medio Oriente  e nel   Sud-Est asiatico  . Anche l'   Europa  mostra un   notevole calo nella quantità di acqua dolce  , coerentemente con le recenti ondate di forte siccità che hanno investito l'intero continente: q   uella dell'estate 2022, ad esempio, è stata la peggiore degli ultimi 500 anni  . 
 
 La tendenza ha anche subito un'   accelerazione  a partire   dal 2014  a causa di   El Niño  , il fenomeno climatico periodico associato a temperature più elevate nell'Oceano Pacifico centrale e orientale: quello del periodo 2014-2016 è stato il più forte mai registrato e ha portato siccità devastanti in diverse parti del mondo. Inoltre, gli autori dello studio affermano che la   perdita d'acqua  dai continenti   contribuisce all'innalzamento del livello dei mari  in   misura maggiore  rispetto allo   scioglimento delle calotte glaciali  : 44% contro il 37% della Groenlandia e il 19% dell'Antartide. 
 
 I ricercatori sottolineano, dunque, l'urgente   necessità  di   migliori pratiche di gestione  delle   risorse idriche  : "Mentre gli sforzi per rallentare il cambiamento climatico possono essere scarsi - commentano gli autori - non c'è motivo per cui debbano esserlo anche quelli per rallentare l'avanzata della siccità. Il prelievo eccessivo dalle falde acquifere è infatti il principale fattore che contribuisce al declino delle riserve idriche terrestri. La scomparsa di queste risorse - aggiungono i ricercatori - rappresenta una minaccia critica per l'umanità che avrebbe costi enormi ed eccezionalmente sottovalutati per le generazioni future".
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