
Ansa Tecnologia
Giovedì 15 Maggio 2025
Fauci, scienza e politici capaci per affrontare i nuovi virus DIRETTA DALLE 10,00
“Dobbiamo imparare ad aspettarci ciò che è inaspettato, lo abbiamo ripetuto molte volte”, ha detto Fauci riferendosi soltanto alle 20 nuove infezioni che sono avvenute fra il 1981 e il 2022 , a partire da quella del virus Hiv responsabile dell’Aids al SarsCoV2 che ha scatenato la pandemia di Covid19 fino al virus mpox , noto anche come ‘vaiolo delle scimmie’. “Ci sono delle lezioni di scienza, salute pubblica e politica che dovremmo avere imparato dall’Aids e dal Covid-19”, ha aggiunto Fauci ripercorrendo la storia dei due virus che ha seguito più da vicino nella sua lunga carriera.
Quanto sia necessario prepararsi lo dimostrano le tante sorprese sperimentate dal 1981 , quando cominciava a diffondersi l’infezione da Hiv : “allora era una malattia mai vista, dalla patogenesei inattesa e sconcertante”, causata da un virus capace di mutare rapidamente, con numerose varianti in grado di sfuggire alle terapie e al sistema immunitario . “La stessa capacità di mutare velocemente è stata osservata nel virus SarsCoV2 , con numerose varianti capaci di sfuggire e sistema immunitario, terapie e vaccini”, insieme alla trasmissione da persone asintomatiche per aerosol e alle conseguenze prolungate nel tempo.
In situazioni come queste “è fondamentale che il mondo politico dia una risposta efficace”, ma questo non è accaduto, per esempio, quando all’inizio degli anni ’80 emerse l’Aids: “l’allora presidente Ronald Reagan pronunciò pubblicamente il termine ‘Aids’ solo nel 1987. Un’altra “occasione perduta”, ha proseguito Fauci, c’è stata nella pandemia di Covid-19, quando nell’ottobre 2020 l’allora presidente degli Stati Uniti Donal Trump aveva dichiarato alla stampa che il virus stava per sparire. “Naturalmente non è accaduto e si è persa l’opportunità di utilizzare una carica di prestigio come quella del presidente per indurre le persone a fare il necessario per evitare l'infezione ".
I risultati scientifici sono un altro fattore critico per prepararsi alle pandemie, grazie agli strumenti forniti dalla conoscenze accumulate nel tempo: “ogni avanzamento scientifico dipende da quanto si è fatto in precedenza” e la collaborazione fra discipline diverse è cruciale. Nel caso del Covid-19 queste conoscenze hanno portato a “ risultati spettacolari per la ripidità con cui sono stati sviluppati”: appena 11 mesi contro i 10 anni necessari per il vaccino contro il morbillo, i 47 per l’anti-pertosse fino ai 105 contro la febbre tifoide.
Fra gli altri ostacoli a una risposta efficace ai virus emergenti Fauci ha indicato misinformazione e disinformazione, la scarsa attenzione al mondo animale e le interazioni non equilibrate con la natura, le profonde disuglianze sociali e il mancato coinvolgimento delle comunità.
Come prepararsi alla minaccia di virus emergenti in grado di provocare future pandemie è, infatti, il tema della conferenza internazionale organizzata dall’ Accademia dei Lincei , nell’ambito del ciclo di incontri dal titolo " Il futuro dell'umanità " organizzato dall'Accademia per promuovere la percezione pubblica dei grandi problemi che riguardano il progresso e il futuro dell’uomo e stimolare il dialogo tra esperti di diversa provenienza e interessi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA