Fiori finti davanti a negozi e bistrot, Parigi si interroga

(ANSA) - PARIGI, 22 LUG - Palazzi storici snaturati, materie plastiche inquinanti e potenzialmente infiammabili, rischi per la sicurezza: a un anno dal voto di una Carta per tentare di regolamentare la profusione di fiori finti davanti a negozi e bistrot, Parigi torna ad interrogarsi su questa pratica di marketing che, secondo alcuni osservatori, sarebbe direttamente collegata al fenomeno di Instagram e dei social network. Un modo di indurre cittadini e turisti ammagliati da quelle coloratissime composizioni di fotografarle e magari pubblicarle sul loro profilo web, offrendo così una indiretta forma di pubblicità al negozio in questione. A puntare i fari sul fenomeno, che non riguarda in realtà soltanto la capitale di Francia, tra le città più belle e visitate al mondo, è il quotidiano Le Figaro, che dedica all'argomento un ampio articolo, tra favorevoli e contrari. "All'inizio, le trovavo originali e divertenti, ma poi, troppi negozi hanno seguito la tendenza, non c'è più alcun fascino'', dichiara Théo, 27 anni, citato dalgiornale. Per Marc, 47 anni, ''è semplicemente orribile, non capisco come abbiano potuto lasciare questi negozi liberi di montare quella roba senza problemi. Vegetalizzare i palazzi mi pare una buona idea ma con fiori naturali, non certo con la plastica. In una città che si vuole attenta all'ecologia, non è proprio possibile''. A Caroline, 35 anni, i fiori finti non disturbano. Hanno certamente ''qualcosa di un po' kitsch - sostiene - ma questo contribuisce all'immagine romantica della città". Secondo uno studio dell'Atelier parisien d'urbanisme (Apur), ad aprile 2023, erano 325 gli esercizi commerciali parigini decorati in quel modo. Dinanzi al loro aumento, da molti denunciato come contrario agli impegni ambientali della città, il comune ha deciso di agire. Su iniziativa del consigliere id maggioranza BorisJamet-Fournier (Paris en commun-Ecologie pour Paris), si è dunque pensato ad una Carta ad hoc per contenere il fenomeno. Ad un anno dall'adozione, l'auspicata regolamentazione rimane al momento lettera morta e nessuno è in grado di dire come tradurla nella pratica. (ANSA).

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