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Giovedì 14 Agosto 2025
I denti di un nuovo antenato dell'uomo riscrivono l'evoluzione
Scoperti in Etiopia 13 denti appartenuti ad alcuni tra i più antichi individui del genere Homo e a una nuova specie di australopiteco mai descritta prima. La presenza di entrambe le specie nello stesso luogo , tra 2,6 e 2,8 milioni di anni fa , dimostra che l'evoluzione umana è stata meno lineare e più ramificata di quanto ipotizzato finora, come si evince dallo studio pubblicato sulla rivista Nature dai ricercatori del Ledi-Geraru Research Project guidato dall'Arizona State University.
"Eravamo soliti pensare all' evoluzione umana come una marcia costante da un antenato scimmiesco al moderno Homo sapiens. Invece , gli esseri umani si sono ramificati più volte in nicchie diverse ", osserva l'antropologo Brian Villmoare che ha guidato lo studio. "La natura ha sperimentato diversi modi di essere un umano man mano che il clima diventava più secco nell'Africa orientale e le antecedenti specie più simili alle scimmie si estinguevano".
Un curioso catalogo di questi esperimenti evolutivi arriva proprio dal sito di Ledi-Geraru nell' Etiopia orientale , lo stesso in cui era già stata scoperta la mandibola del più antico esemplare di Homo mai rinvenuto, risalente a 2,8 milioni di anni fa. "I nuovi ritrovamenti di denti di Homo in sedimenti risalenti a 2,6-2,8 milioni di anni fa, riportati in questo articolo, confermano l' antichità della nostra linea evolutiva ", sottolinea l'antropologo. Inoltre i reperti ritrovati hanno permesso di identificare una nuova specie del genere Australopithecus che si distingue dal noto Australopithecus afarensis (la famosa 'Lucy'), la cui ultima apparizione risale a circa 2,95 milioni di anni fa ed è stata scoperta nella vicina Hadar.
Ora "sappiamo che aspetto avevano i denti e la mandibola del primo Homo, ma questo è tutto", precisa Villmoare. "Questo sottolinea l'importanza cruciale di trovare ulteriori fossili per comprendere le differenze tra Australopithecus e Homo e, potenzialmente, come siano stati in grado di sovrapporsi nella documentazione fossile nello stesso sito".
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