I precari occupano il Cnr, 'la ricerca è accampata'

Si intensifica la mobilitazione dei precari del Consiglio nazionale delle ricerche , con un accampamento davanti alla sede centrale di Roma e un presidio permanente nelle stanze dell'ente. Questo dopo lo slittamento al 10 dicembre dell' incontro previsto per il 5 dicembre del presidente Andrea Lenzi con le organizzazioni sindacali e i precari. Secondo la Flc Cgil, "una data così a ridosso della chiusura della legge di bilancio" rende evidente "non solo la poca attenzione al personale precario, ma anche la chiara sottovalutazione di un problema che avrà effetti dirompenti sulle attività e sulle infrastrutture dell'intera rete scientifica dell'Ente".

Senza un finanziamento nella manovra dedicato alla stabilizzazione dei precari "la ricerca è accampata: i nostri contratti stanno per scadere", afferma Antonio Sanguinetti, ricercatore precario dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr. "Vogliamo mandare un messaggio al Governo perché senza un intervento immediato l'Italia rischia di perdere migliaia di ricercatori, un inestimabile capitale umano. Molti di noi lavorano grazie ai fondi Pnrr, miliardi di euro che sono stati investiti per sostenere progetti e infrastrutture che senza ricercatori si trasformeranno in uno spreco di risorse".

I precari hanno dapprima piantato alcune tende davanti all'ingresso di piazzale Aldo Moro come gesto simbolico . Hanno poi deciso di portare la loro protesta dentro all'edificio, per dare vita a un' assemblea permanente che proseguirà anche nei prossimi giorni: una piccola rappresentanza si è già sistemata con i sacchi a pelo in una saletta sindacale del quarto piano e in una stanza vicina assegnata l'anno scorso ai Precari Uniti del Cnr.

"Oggi si sono riuniti qui una cinquantina di precari da tutta Italia, ricercatori spesso non più giovani che hanno famiglie a carico: anche per questo - prosegue Sanguinetti - ci organizzeremo a turni per continuare il presidio a oltranza, anche dormendo qui la notte".

" Trentamila ricercatori rischiano di rimanere a casa se non si farà qualcosa", ha scritto su Facebook Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra della commissione cultura alla Camera. "La manovra di bilancio è l'ultima chiamata per evitare un danno epocale al futuro e allo sviluppo del Paese".

A dare coraggio ai manifestanti è anche l'appoggio ricevuto in questi giorni da molte amministrazioni locali, "come i Comuni di Roma, Bologna, Pisa, Venezia, ma anche Regioni come l'Umbria e la Calabria, che stanno votando mozioni per stabilizzare i ricercatori precari - ricorda Sanguinetti - perché perderli in questa fase è un grosso danno per l'Italia ma anche per i territori che vedono scomparire risorse fondamentali".

Cnr, non c'è stato un rinvio ingiustificato. L'incontro con i sindacati prima del 15 dicembre

Massima disponibilità "da parte del presidente del Cnr, nella sua veste di presidente della delegazione di parte pubblica per le relazioni sindacali", all'incontro con le sigle sindacali rappresentative e di riferimento. Incontro per il quale, sono state indicate "ben tre date possibili di incontro", identificando quella "in cui, tutte le Sigle Sindacali, hanno dichiarato la propria disponibilità, a seguito di impegni presenti per loro e materialmente evidenti e non conciliabili, nelle altre due". La data identificata "risulta comunque essere precedente ad un incontro che si svolgerà il 15 dicembre prossimo presso il Ministero di riferimento, vigilante sull'Ente, e quindi perfettamente inserita nel quadro temporale utile ad affrontare le problematiche di cui trattasi".

Questo quanto si legge in un documento diffuso dal Consiglio nazionale delle Ricerche, "predisposto prima dell'occupazione e letto ai pochi convenuti, in assenza delle rappresentanze ufficiali delle Sigle Sindacali unitarie", precisa in una nota il Cnr. Dunque, afferma l'Ente, "in relazione alle notizie di stampa, che indicano nel rinvio non giustificato di un incontro con le Sigle Sindacali, la causa dell'occupazione della Sede Cnr, da parte di alcuni ricercatori a tempo determinato, la presidenza precisa che la notizia non corrisponde alla realtà".

Nel documento si "ribadisce anche la propria disponibilità all'ascolto delle istanze e delle problematiche del personale dell'Ente, sempre nel quadro di un rapporto sia pur dialettico, ma sempre che sia costruttivo e pacifico e, comunque, alla presenza delle suddette Sigle Sindacali, quindi inserito nel quadro di un rapporto istituzionale di equilibrio e fiducia".

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