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 "Sono   tanti  i   fattori  che influenzano i sogni e non è facile individuarli perché per analizzarli occorre affidarsi per buona parte alla testimonianza della stessa persona ma è possibile individuare alcune   caratteristiche comuni  ", ha detto all'ANSA Elce, prima autrice dello studio al quale ha collaborato l'Università di Camerino. La ricerca ha coinvolto oltre 200 partecipanti che   tra il 2020 e il 2024  hanno   registrato quotidianamente i loro sogni  per periodi di 2 settimane mentre i dati   cognitivi  e relativi al   sonno  venivano monitorati utilizzando   dispositivi indossabili  e test   psicometrici  . Ai partecipanti è stato dato un registratore vocale per raccontare l'esperienza del sonno al risveglio, indicando di raccontare se ricordavano o meno di aver sognato, se ricordavano il contenuto del sogno oppure conservavano solo un'impressione senza ricordarne dettagli. 
 
 "E' emerso che   a ricordare meglio i sogni  sono soprattutto le persone con un   atteggiamento positivo  verso i sogni, ossia coloro che ci si focalizzano e hanno una   tendenza introspettiva  . Ma   non è chiaro  - ha osservato Elce - il   nesso causa-effetto  , ossia se il ricordo sia dovuto a queste tendenze o, viceversa, proprio l'esperienza dei sogni spinga le persone a indagare sui propri sogni". 
 
 Lo studio ha anche messo in evidenza come gli individui che sperimentano   periodi  più   lunghi  di   sonno leggero  abbiano una   maggiore probabilità  di   ricordare i sogni al risveglio  e che nel ricordo potrebberro influire le capacità cognitive. A ricordare i contenuti dei sogni sono infatti soprattutto i più   giovani  . "Abbiamo però anche osservato che è   possibile  fare qualcosa per   migliorare il ricordo dei sogni  " e "un ottimo esercizio ha concluso Elce. è focalizzarsi sull'esperienza del sonno al risveglio, prima di alzarsi".
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