Il   nucleo interno  della   Terra  è tutt’altro che tranquillo: era noto da tempo che il suo   senso di rotazione può variare  , ma solo adesso una ricerca dimostra che i   cambiamenti  sono   più numerosi del previsto  . I nuovi dati,   pubblicati  sulla rivista Nature Geoscience, sono il frutto della ricerca coordinata da John Vidale, del dipartimento di Scienze della Terra della University of Southern California a Los Angeles. 
 
 Basandosi sull’   analisi  delle   onde sismiche  generate da   168 coppie di terremoti  ripetuti   prima e dopo il 2010  , i ricercatori hanno visto che le proprietà delle onde sismiche che hanno   attraversato  il   nucleo interno  interno sono   coerenti  , mentre quelle delle onde che hanno solo   sfiorato  il nucleo interno sono   diverse fra loro  .
 Una possibile spiegazione, secondo i ricercatori, va ricercata nella   dinamica  con cui ‘dialogano’ fra loro il nucleo   interno  e quello   esterno  , che possono essere dovute ad   anomalie  nella   densità  del nucleo interno  oppure a un   trascinamento  da parte del   flusso convettivo  nel nucleo esterno. Tuttavia, gli autori della ricerca ritengono che siano necessarie   ulteriori indagini  per avere un quadro più completo. 
 
 “E’   un’analisi interessante  ”, commenta il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Carlo Doglioni, che condivide la necessità di ulteriori analisi. Alla profondità compresa fra 5.100 e 6.300 chilometri, il nucleo interno della Terra ha movimenti diversi rispetto al resto del pianeta, a volte ruota più velocemente a volte rallenta, in modo ciclico. 
 
 “Con una temperatura di   circa 6.000 gradi  , il nucleo interno solido della Terra   non esisteva  prima di   1,2 miliardi di anni fa  . Gradualmente è avvenuto un   raffreddamento  e il nucleo interno si è   condensato  ”, osserva Doglioni. Del nucleo interno sappiamo inoltre che “   cresce nel tempo  perché la Terra raffredda e il   nucleo esterno  , che è liquido, solidifica”. Di conseguenza il nucleo interno e quello esterno   ruotano in modo diverso  e la conclusione della ricerca pubblicata su Nature Geoscience, ossia di un’interazione fra i due, “è certamente una spiegazione”, ma sono necessari più dati. 
 
 Conoscere queste variazioni è importante: basti pensare che possono contribuire a modificare la   lunghezza del giorno  . Tanto che 400 milioni di anni fa il giorno durava 21 ore e un anno aveva 400 giorni. 
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA