
Ansa Tecnologia
Martedì 26 Agosto 2025
Inizia la caccia ai neutrini con la grande sfera liquida di Juno
Completato il riempimento di Juno , il grande osservatorio sotterraneo per i neutrini completato in Cina con la collaborazione dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare . L’enorme sfera di 35 metri di diametro è stata riempita con 20mila tonnellate di liquido al cui interno si cercheranno i bagliori di luce dovuti all’ impatto dei neutrini prodotti da 2 vicine centrali nucleari.
“È importante sottolineare che sono stati pienamente soddisfatti rigorosi requisiti di ultra-purezza radioattiva e di trasparenza , sia per l’acqua sia per lo scintillatore liquido”, ha detto Paolo Lombardi, della sezione Infn di Milano, che per tutta la durata del riempimento ha guidato il gruppo che ha operato gli impianti di trattamento dello scintillatore.
Acronimo di Jiangmen Underground Neutrino Observatory , J uno è il primo dei nuovi esperimenti su larga scala per la ricerca sui neutrini e si prevede un'attività di ricerca di circa 30 anni. Il progetto internazionale che vede la partecipazione di 700 ricercatori di 74 Istituzioni di 17 Paesi , tra cui l’Italia attraverso le sezioni Infn di Catania, Ferrara, Milano, Milano Bicocca, Padova, Perugia, Roma Tre e con i Laboratori Nazionali di Frascati.
Situato a 700 metri di profondità vicino alla città di Jiangmen, nella provincia del Guangdong, Juno osserverà i neutrini prodotti dalle centrali nucleari di Taishan e Yangjiang , distanti 53 chilometri, misurando con precisione la loro energia. La grande sfera al centro dell’esperimento è circondata da 20mila fotomoltiplicatori , una sorta di sensibilissime fotocamere capaci di riconoscere i deboli bagliori dovuti all’interazione dei neutrini con il liquido.
“Il gruppo dell’Infn ha contribuito in modo decisivo alle promettenti prestazioni emerse durante la messa a punto dell’apparato: un contributo che abbraccia, oltre alla cruciale purificazione dello scintillatore, la realizzazione di importanti parti dell’elettronica, il controllo e la minimizzazione dei fondi radioattivi e il computing. L’impegno del nostro gruppo – ha detto Gioacchino Ranucci, viceresponsabile internazionale della Collaborazione, alla guida del gruppo italiano e coordinatore dei gruppi europei in Juno – adesso procederà anche nell’analisi dei dati, in cui siamo già attivamente coinvolti”.
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