
Ansa Tecnologia
Giovedì 04 Settembre 2025
L’80% degli squali balena ha tagli e cicatrici dovute al turismo
Quasi l ’80% degli squali balena osservati nelle oasi protette indonesiane ha tagli e cicatrici dovuti alle imbarcazioni , spesso quelle utilizzate per le osservazioni turistiche . A segnalare il problema, che potrebbe essere risolto con semplici accorgimenti alle imbarcazioni, è lo studio guidato da Edy Setyawan, dell’Istituto Elasmobranch in Indonesia. Gli squali balena sono i pesci più grandi del pianeta ma la loro popolazione si è ridotta di oltre il 50% in tutto il mondo, rispetto a 75 anni fa , motivo per cui sono stati inseriti nella lista delle specie minacciate a rischio di estinzione.
Per monitorare la salute degli esemplari presenti nell’area marina Bird's Head Seascape nella provincia indonesiana della Papua occidentale i ricercatori li hanno censiti e registrato la presenza sul corpo di eventuali lesioni o cicatrici. E' emerso così che circa l’80% degli squali balena presenta tagli: “cicatrici e lesioni principalmente dovute a cause antropiche, come collisioni con i 'bagan', tradizionali piattaforme da pesca con reti da sollevamento, e imbarcazioni per l'osservazione degli squali balena”, ha detto Setyawan.
Numeri che arrivano da monitoraggi continui che i ricercatori hanno eseguito a partire dal 2010 in varie baie della regione , un insieme di ben 26 aree marine protette . Lo studio ha anche evidenziato che ad avvicinarsi solitamente alle imbarcazioni, attirati dal cibo offerto , sono i giovani masch i, più restie sono invece le femmine , mentre gli adulti vengono avvicinati molto raramente perché tendono a vivere lontano dalle coste e in acqua profonde.
Secondo gli autori della ricerca per la maggior parte le lesioni non sono gravi ma incidono certamente sulla salute degli squali balena e per risolvere il problema sarebbero sufficienti basterebbero piccole modifiche alle imbarcazoni, come eliminare sporgenze appuntite o rigide . “Gli squali balena – ha aggiunto uno degli autori dello studio, Mark Erdmann – dovrebbero anche essere considerati una preziosa risorsa turistica per le comunità e i governi locali”.
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