Lincei, la scienza è essenziale per il futuro dell’Europa

Nella crisi che “sta tragicamente sconvolgendo la vita dell' Europa , del vicinissimo Medio Oriente e in particolare di Gaza , con propaggini che riguardano ampie zone del mondo, a cominciare dalla vicina Africa”, la scienza può giocare un ruolo fondamentale come elemento di coesione e cooperazione : lo ha detto il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli , nella cerimonia di consegna dei Premi Feltrinelli .

“Appare più che mai necessario il superamento urgente di tutti i vincoli istituzionali che impediscono all'Europa di agire come un soggetto realmente unitario , in campo politico, sociale e militare , con quanto ciò comporta anche dal punto di vista economico, scientifico, culturale e formativo , nel breve e nel lungo periodo”, ha aggiunto Antonelli. “Lo sviluppo della ricerca scientifica – ha rilevato - è essenziale per il futuro dell'Italia e dell'Europa. Malgrado la spinta prodotta dal Pnrr, troppo rimane però ancora da fare per non restare indietro rispetto ad altri Paesi occidentali e asiatici”. Tuttavia, secondo il presidente dei Lincei ”la finis Europae non è inevitabile , come sostengono alcuni: scongiurarla dipenderà dall'impegno di noi tutti , dalle nostre azioni, evitando anche di sostituire ai nazionalismi dell'Ottocento, alle tragedie del Novecento e ai nuovi nazionalismi, un altro nazionalismo”.

Per Antonelli “la riaffermazione e la promozione dei valori specifici della civiltà europea (a partire da ricerca scientifica, democrazia, tolleranza, laicità, libertà, uguaglianza e solidarietà) e del nesso organico che lega scienze naturali e umane, si ripropongono più che mai quale compito essenziale per la funzione sociale dell'Accademia”.

Accanto alle guerre, “viviamo un momento particolarmente difficile anche per l' affermarsi di nuovi media (i social) e di nuovi strumenti tecnologici (come l'Intelligenza artificiale), che accanto a pratiche e sviluppi rivoluzionari molto positivi, pongono gravi problemi proprio rispetto a valori essenziali dell'identità europea, a cominciare appunto dalla gestione e controllo dei dati e delle notizie, e quindi al rapporto con la democrazia”, ha aggiunto Antonelli citando la proposta del Nobel Giorgio Parisi di istituire un Centro europeo per l'Intelligenza artificiale sul modello del Cern di Ginevra.

Antonelli ha quindi citato la situazione di disagio dei ricercatori degli Stati Uniti “insofferenti ad un'amministrazione che sta gravemente minacciando l'indipendenza e la libertà di ricerca, e la parallela necessità del ritorno dei nostri migliori ricercatori, costretti invece all'estero per la mancanza di infrastrutture e occasioni di lavoro. Molto si è fatto grazie al Pnrr e a provvedimenti specifici (cui si è resa sensibile anche l'Europa, nostro ineludibile punto di riferimento) ma  - rileva il presidente dei Lincei - molto si potrebbe e si dovrebbe ancora fare per recuperare il ritardo cominciato negli anni Trenta , a causa dell'esodo dei nostri scienziati causato dalle dittature fasciste, quando la scienza europea era ancora leader incondizionata al mondo. Stiamo al riguardo proseguendo, con gravi difficoltà, il cammino per trovare nuove forme di finanziamento alla ricerca , oltre a quelle pubbliche”.

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