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Giovedì 29 Maggio 2025
L'oscurità avanza nel 20% degli oceani, lo mostrano i satelliti
L' oscurità avanza in un quinto degli oceani del mondo: negli ultimi vent'anni, in un'area complessiva di oltre 75 milioni di chilometri quadrati , si è ridotta la profondità delle zone in cui penetra la luce del sole e della luna, fondamentale per il 90% delle forme di vita marina. Lo dimostrano i dati satellitari analizzati dai ricercatori dell'Università di Plymouth, nel Regno Unito. I risultati sono pubblicati sulla rivista Global Change Biology.
Lo studio rivela che , tra il 2003 e il 2022, il 21% degli oceani terrestri è diventato più oscuro , sia nelle regioni costiere che in mare aperto. Oltre il 9% degli oceani (un'area complessiva di oltre 32 milioni di chilometri quadrati, simile per dimensioni al continente africano) ha visto la profondità della zona illuminata ridursi di oltre 50 metri , mentre il 2,6% ha fatto registrare una riduzione di oltre 100 metri. I cambiamenti vicino alle coste sono probabilmente dovuti all' aumento delle precipitazioni e all'immissione in mare di sedimenti , nutrienti e materiali organici provenienti dalla terraferma, che schermano la luce.
In mare aperto , invece, il fenomeno potrebbe essere più legato a variazioni della fioritura delle alghe e ai cambiamenti delle temperature superficiali del mare. Le variazioni più evidenti nella profondità della zona illuminata in mare aperto sono state osservate nella parte superiore della Corrente del Golfo e intorno all'Artico e all'Antartide , aree del Pianeta fortemente interessate dai cambiamenti climatici. L'oscuramento è diffuso anche nelle regioni costiere e nei mari chiusi , come il Mar Baltico.
Questi cambiamenti "riducono l'oceano disponibile per gli animali che dipendono dal sole e dalla luna per la loro sopravvivenza e riproduzione", spiega l'ecologo Thomas Davies, primo autore dello studio. "Anche noi dipendiamo dall'oceano e dalle sue zone illuminate per l'aria che respiriamo, il pesce che mangiamo, la nostra capacità di combattere i cambiamenti climatici e per la salute e il benessere generale del pianeta. Considerando tutto ciò, le nostre scoperte rappresentano un motivo di preoccupazione".
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