Sensori compostabili per controllare la freschezza dei cibi

Messi a punto in Italia sensori wireless per controllare la freschezza degli alimenti , che possono essere integrati nelle confezioni e poi smaltiti nell’umido . Realizzati nell’Università di Roma Tor Vergata è presentati a Tolosa, nel convegno Journées Scientifiques 2025, rappresentano un nuovo passo verso l ’elettronica compostabile .

Inl passato l’industria delle auto aveva un solo obiettivo: realizzare auto sempre più veloci”, ha detto all’ANSA Gaetano Marrocco, dell’Università di Tor Vergata. “Poi – ha aggiunto – la velocità è stata limitata da normative e da convenzioni sociali e quindi lo sforzo tecnologico è stato rivolto prima a renderle più sicure, poi meno inquinanti e sostenibili; pensiamo alle attuali auto elettriche. Lo stesso sta accadendo alla tecnologia dei dispositivi wireless”. Dalla ricerca di alte prestazioni si sta passando oggi alla riduzione dei consumi e, infine, all’i mpatto ambientale, ossia l’uso materiali biocompatibili e facili da smaltire o riciclare .

“Stiamo imparando a capire il valore dei sensori ‘imperfetti’ . Nel senso che in alcuni ambiti, molti, possiamo accontentarci di prestazioni inferiori, ad esempio per identificare delle vaschette di frutta o verdure mi basta realizzare sensori che siano in grado di comunicare a pochi metri ”, ha proseguito Marrocco. Prestazioni ottenibili con materiali elettronici più scadenti , facili da realizzare con processi naturali o materiali organici . “In quest’ottica – ha aggiunto Marrocco – stiamo sperimentando sensori wireless basati sull’amido di patata, pasta e riso : un materiale polimerico che permette di realizzare lastre trasparenti su cui integrare circuiti elettronici in grafene”. .

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