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Venerdì 25 Aprile 2025
Sulle ossa di un gladiatore la prima prova del morso di un leone
Sebbene mosaici e bassorilievi di epoca romana siano spesso decorati con scene di combattimento nelle quali i leoni hanno la meglio sui gladiatori, è la prima volta che viene   documentato scientificamente  il segno lasciato dal   morso  di un   grande felino  , come un leone, su   ossa umane  .   Pubblicata  sulla rivista Plos One, la ricerca è nata dalla   collaborazione fra archeologi e osteologi  , con il coordinamento dell'antropologo Tim Thompson dell'irlandese Maynooth University. Vi hanno collaborato le università britanniche di Cranfield, Durham e York, con King's College London e con le aziende York Archaeological Trust (ora York Archaeology) e York Osteoarchaeology.   "   Per anni  la nostra comprensione degli spettacoli di   combattimenti fra gladiatori e animali  si è basata essenzialmente su   testi storici  e   decorazioni artistiche  ", osserva Thompson. "Questa scoperta fornisce la   prima prova diretta e fisica  che eventi del genere accadessero in quel periodo e ci porta a rivedere la nostra percezione della cultura dell'intrattenimento in epoca romana nella regione", aggiunge riferendosi alla Britannia Romana.   Nella   ricerca, iniziata 20 anni fa  , sono stati esaminati   82 scheletri umani  che risalgono al periodo compreso   fra il 200 e il 300 avanti Cristo  . Erano sepolti poco lontano dal luogo in cui sorgeva la città romana   Eboracum  , l'attuale York. Le ossa appartenevano soprattutto a   giovani uomini  e molte hanno segni di traumi, tanto che il sito è stato considerato una sorta di   sepoltura riservata ai gladiatori  .   L'   osso dell'anca  nel quale si distingue con chiarezza un   foro profondo  apparteneva a un   uomo  che aveva   fra 26 e 35 anni  è stato studiato riproducendo in   3D  la   forma della cavità lasciata dal morso  , che poi è stata confrontata con la forma del morso di diverse specie animali. E' emerso così che a mordere l'uomo era stato un grande felino. "Il morso è stato probabilmente fatto da un   leone  ", osserva Malin Holst, dell'University of York e amministratore delegato di York Osteoarchaeology. La scoperta, aggiunge, "conferma che gli scheletri appartenevano a gladiatori piuttosto che a soldati o a schiavi come si riteneva in un primo momento".    
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