Addio al volontario Franco Parodi. «La sua gentilezza apriva tutte le porte»

Cantù È morto all’Hospice di Mariano dopo una lunga lotta contro il male. Aveva 78 anni. Tanti ricordi commossi, dalla figlia a don Giusto. L’impegno alla mensa di solidarietà e in Caritas. Ma non solo

Cantù

«La gentilezza apre tutte le porte». È la grande eredità di Franco Parodi, artigiano, restauratore, antiquario, ma soprattutto impegnato da anni su più fronti nel mondo del volontariato. Parodi è morto lunedì all’Hospice “Il Mantello” di Mariano Comense, aveva 78 anni, ne avrebbe compiuti 79 il 29 novembre.

Domani il funerale

I funerali saranno celebrati domani - giovedì - alle 10.30 in santuario, preceduti alle 10 dalla recita del rosario. La camera ardente è allestita alle pompe funebri “La Marianese”, in via Cardinal Ferrari 8/10 a Mariano Comense, aperta dalle 8.30 alle 19.30.

Parodi combatteva contro un tumore da un paio d’anni. Sino all’ultimo era convinto che presto sarebbe tornato in prima linea nell’aiutare il prossimo, ma le condizioni di salute sono peggiorate lunedì sera sino al decesso. La Caritas, la San Vincenzo, l’associazione “Incontri Odv” di Cantù che gestisce la “Mensa di solidarietà” in via Cimarosa, la parrocchia di don Giusto a Rebbio, le suore vincenziane, l’emergenza freddo a Como sono alcuni dei luoghi dove prestava servizio. «Mio padre faceva volontariato da sempre – ricorda la secondogenita Livia – Quando eravamo bambini, ogni domenica ospitavamo a pranzo una famiglia disagiata».

Un modo di vivere condiviso con la moglie Enrica e che accompagna tuttora i figli Livia e Filippo.

«La giornata di papà iniziava alle 7 – prosegue la figlia – Non era mai a casa, rintracciarlo era impossibile». Tanto era indaffarato nella distribuzione di generi alimentari, abbigliamento, nel sostegno agli ultimi.

Della Valle: «Aiuto e condivisione»

Don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, l’ha visto l’ultima volta lunedì poco prima che morisse. «Abbiamo detto una preghiera insieme – sottolinea il sacerdote e ne traccia un ritratto – Ho conosciuto Franco perché portava in parrocchia viveri, vestiti, ha sempre dato una mano, ha condiviso il nostro modo di dare accoglienza. Collaborava con tante realtà: in pratica tutto il mondo del volontariato canturino e di Como. Il suo era un volontariato molto libero, positivo, non convenzionale». Ogni giorno caricava la macchina e iniziava la distribuzione.

«La sua filosofia era: non si sciupa, non si butta via niente – conclude don Giusto – No assistenzialismo, sì all’aiuto e alla condivisione».

Garbagnati: «Dava tutto se stesso»

Carlo Garbagnati, presidente associazione “Incontri” di Cantù, ha condiviso con Franco Parodi vent’anni di volontariato. «Era venuto in mensa da noi nel 2005 – ricorda Garbagnati – Aveva una gran forza, dava tutto se stesso, era stato anche consigliere dell’associazione. L’ultima volta l’ho visto in agosto, prima che entrasse in ospedale».

Luisa Rossini, responsabile Caritas della Comunità Pastorale San Vincenzo di Cantù, lo descrive come un amico e un collaboratore prezioso. «Sempre presente, puntuale, instancabile, disponibile ad assumersi anche impegni extra – racconta Luisa - Intransigente e schietto, sosteneva le sue idee con fermezza mascherando la grande generosità e un cuore sensibile e enorme. Ha affrontato la malattia con coraggio, non risparmiandosi mai e minimizzando fatiche e limiti. Lo ringraziamo per il tempo, l’amicizia e l’esempio che ci ha donato: continueremo a sentirlo vicino».

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