Autobus in ritardo e corse saltate a Cantù: «Il problema è la carenza di autisti»

Trasporti Sindacalisti e conducenti di Asf stimano un buco di organico di 15-20 unità, pari al 20%. Il deposito di via Grandi riparte oggi con il nuovo accordo sui turni. Si spera in un miglioramento

Il problema numero uno è la mancanza di autisti: solo a Cantù, la stima che gira tra conducenti e sindacalisti dice di una carenza di organico tra i 15 e i 20 autisti.

Di certo, manca almeno un autista su cinque. E non ci sarebbe da stupirsi troppo sul perché le corse, comprese anche quelle scolastiche - da ricordare la corsa del C60 pressoché fantasma delle 16.58 all’esterno della Fondazione Minoprio, con gli studenti che devono attendere un’ora per il successivo mezzo - a volte, e in certi casi più limite, non così di rado, saltano.

Ma proprio dal deposito di via Grandi a Cantù, da questa settimana, si riparte con un nuovo accordo sui turni. Che, insieme ad alcuni rimaneggiamenti ai quadri orari in vigore da oggi, dovrebbe portare anche un servizio migliore.

«Il problema è strutturale»

«C’è un problema strutturale in tutto il settore legato alla mancanza di autisti, mentre gli autisti presenti cercano di garantire il trasporto pubblico - afferma Roberto Ferrara, segretario Filt Cgil - In tutta la provincia mancano tra i 50 e i 70 autisti, a Cantù saranno una ventina. C’è da dire che sono stati fatti passi avanti notevoli nella trattiva con Asf: per alcuni depositi sono stati trovati gli accordi. Manca ancora qualche deposito, ma confidiamo che l’azienda sia disponibile a ultimare il confronto in corso. Si tratta non singolarmente ma per tutti gli autisti».

L’obiettivo è cercare di alleggerire la disponibilità oraria che, con turni spezzati nell’arco della giornata, è altrimenti un peso di non poco conto. Cantù è il collante sull’asse tra nord e sud, tra i due capoluoghi di provincia di Como e Monza: «Un deposito molto importante: aver contrattato sui turni per primi proprio a Cantù è anche un segno di responsabilità rispetto alla garanzia del trasporto pubblico per chi lo utilizza. Tutto è stato fatto nel segno del miglioramento. Importante anche investire sulla sicurezza: la pressione del sistema, molto alta, ricade sui lavoratori, a rischio aggressioni».

«Salari bassi e orari sacrificati»

Per Ferruccio Saibene, segretario territoriale Fit Cisl: «Non si trovano autisti, in media ne manca uno su cinque - afferma - Siamo costantemente alla ricerca di tutte le soluzioni possibili. E questo è un problema per tutte le aziende del trasporto pubblico locale. Il salario, tra 1.200 e 1.300 euro, è troppo basso. I turni sono sacrificanti. Nessuno vuole fare questo lavoro. Bisognerebbe intervenire con regole diverse. Si fa ancora lo spezzato. Andiamo avanti con le regole di primo Novecento, con decreti regi degli Anni Trenta. Stiamo lavorando con Asf in commissione turni».

Per Dario Ripoli, Uiltrasporti, non si è mai visto un avvio di anno scolastico così. «Un avvio difficile, peggio che in altri anni. Da lunedì (oggi, ndr) cambiano i turni e questo dovrebbe rasserenare un po’ il clima. Il servizio dovrebbe migliorare soprattutto su Cantù, dove c’è stato un accordo. Di base, c’è il problema del personale. Con gli autisti che sono costretti a lavorare molto di più di quello che dovrebbero. Difficile quindi trovare disponibilità con ulteriori straordinari». La coperta è troppo corta.

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