Barista faccia a faccia con i ladri: «Che spavento, ma sono fuggiti subito»

Mariano Il tentativo di furto alla “Caffetheca” durante la chiusura per la pausa del pomeriggio. Il racconto del titolare: «Erano in due e con un cacciavite stavano forzando la porta d’ingresso»

Per una manciata di secondi si è ritrovato viso a viso con i ladri, diviso da loro solo dallo spessore del vetro, quello che permette di vedere oltre la porta, così aprendo la vista dell’attività sul cuore di Mariano.

La vicenda

Questo è quanto successo a Simone Arrighi, titolare della “Caffetheca”, il bar che si affaccia su via Palestro. Ed era proprio all’interno dell’attività quando, giovedì, nell’ora di chiusura del bar al pubblico, la sua attenzione è stata richiamata da alcuni rumori, quelli di una tentata intrusione, sventata tirando la tenda che chiudeva la vista sugli interni nella pausa, scoprendo così due uomini armati di cacciavite che, sorpresi, si sono dati alla fuga in bicicletta in via Garibaldi.

A raccontare l’episodio è lo stesso titolare dell’attività nata a pochi passi dal Comune. «Durante l’ora di chiusura del bar al pubblico per preparami ad accogliere i clienti nel pomeriggio, tiro una tenda bianca per coprire la porta dall’interno» spiega Arrighi che così ha fatto anche giovedì. «Ero proprio qui dentro quando, verso le 15,25, ho sentito dei rumori alla porta. Alzo la testa e vedo che due persone tentano di forzare la serratura con un cacciavite: ho visto tutto dal vivo – ricorda –. Subito ho tirato la tenda e li ho visti in faccia».

La descrizione

Il momento gli si è impresso nella mente come una foto. «Era due uomini, tra i 30 e 40 anni, altezza nella media, uno con una maglia blu, l’altro con una maglia blu e bianca a strisce» restituisce la loro descrizione Arrighi che non crede fossero italiani, non tanto per un aspetto estetico, ma per le parole usate tra loro che suonavano come una lingua slava. «Quando hanno capito di essere stati scoperti, sono fuggiti in bicicletta verso via Garibaldi» aggiunge il commerciante che, fortunatamente, non ha subito danni grazie la solida serratura in ferro.

Certo è che i due malintenzionati non si sono lasciati scoraggiare né dalla zona, in pieno centro, a pochi metri dal municipio, tanto meno dalla presenza di una fitta rete di telecamere che guarda il cuore cittadino. «Ma anche dall’orario, in pieno pomeriggio, erano cinque minuti prima delle tre e mezza» puntualizza Arrighi che subito ha contattato le forze dell’ordine. Ieri, poi, ha perfezionato la denuncia dell’episodio alla Tenenza locale dei Carabinieri. «Ho scelto di raccontare il fatto anche sui social per informare gli altri esercenti dell’accaduto così da alzare l’attenzione».

Perché questo non è il primo episodio registrato in città, anzi arriva a termine di un periodo dove sono diverse le segnalazioni di tentati o riusciti colpi, dal centro alla periferia. «Malgrado la presenza sul territorio, la microcriminalità è uno di quei fenomeni che sfugge» commenta il sindaco Giovanni Alberti.

«Sicuramente è sintomo di un degrado socio-economico, uno dei temi su cui la comunità europea sta peggiorando le cose, aumentando i tassi di interesse che portano chi ha un debito a vederselo triplicato, mentre chi ha soldi a prenderne di più» chiosa Alberti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA