Bella Ciao “censurata” dal sindaco. «Non l’ho fatta suonare perché divisiva»

Il 25 Aprile a Cantù Alice Galbiati: «Già successo in passato, ma solo oggi si fa polemica». La denuncia dell’Anpi trova conferma dalla banda “Verdi” e dallo stesso primo cittadino. E i cittadini intonano la canzone spontaneamente (video)

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A chiedere alla banda, il corpo musicale “Giuseppe Verdi”, di non suonare “Bella Ciao” durante le celebrazioni del 25 Aprile, è stato il sindaco Alice Galbiati, Lega. Il motivo: «Nel tempo si è voluto attribuire a questo canto una connotazione politica fortemente divisiva», dice Galbiati. Una scelta che sta facendo discutere: chi difende “Bella Ciao” ricorda come il canto sia viceversa un patrimonio irrinunciabile, e ricorda come alla lotta per la Liberazione d’Italia dal nazifascismo parteciparono movimenti di differenti ispirazioni politiche.

Sono ore in cui la “Bella Ciao” di cui è stata negata - qualcuno usa la parola: censurata - l’esecuzione sulla tomba dei partigiani al cimitero maggiore è argomento di dibattito in città.

L’Anpi: «Così abbiamo fatto noi...»

«Tutti si aspettavano che la banda intonasse “Bella Ciao”, ma non è accaduto - afferma Antonio Conte, presidente della sezione di Mariano e Cantù dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - Qualcuno ha chiesto così alla banda di eseguirla, e alcuni musicanti hanno detto che non era in programma e che era stato detto loro di non eseguirla. Su insistenza, la risposta è stata sempre la stessa. Quindi abbiamo deciso di intonarla noi. “Bella Ciao” non c’entra con il comunismo: è un inno che ricorda la Resistenza a cui parteciparono anche cattolici e monarchici».

«Abbiamo avuto questa indicazione da parte del sindaco, di non suonare “Bella Ciao” - spiega quindi la presidente della “Verdi”, Lina Ventura - Precedentemente avevo inviato una mail con i titoli dei brani che la nostra banda avrebbe suonato: c’era anche “Bella Ciao”. Ho ricevuto una telefonata dall’ufficio cultura alla quale era presente anche il sindaco. Mi è stato detto dal dipendente comunale: “Metto in viva voce, in modo tale che anche il sindaco senta”. Ci è stato riferito quanto chiesto dal sindaco: di non suonarla. Abbiamo detto: non abbiamo un’alternativa. E loro hanno detto: alla tomba dei partigiani fate solo l’attenti alla deposizione della corona».

«Sempre suonata»

“La Leggenda del Piave” è stata eseguita al posto di “Bella Ciao”? «No: era in programma - dice - In genere, la banda ha semplicemente eseguito le indicazioni del Comune. Non è stata una cosa organizzata dalla banda». Ma gli altri anni? «“Bella Ciao” è sempre stata suonata. Quest’anno abbiamo avuto questa novità».

Infine, il sindaco: «Coerentemente con le parole del mio discorso ho ritenuto di non far suonare “Bella Ciao” perché, purtroppo, nel tempo si è voluto attribuire a questo canto una connotazione politica fortemente divisiva. E il fatto che per quattro anni, in costanza del mio mandato, non sia mai stata suonata, e proprio quest’anno si sia creata una polemica al riguardo, ne è la conferma. Peccato che si voglia dare più risalto a questo, piuttosto che al mio invito a unire, invece che a dividere. Il patrocinio riconosciuto alle iniziative dell’Anpi per il 25 aprile e l’inserimento nel programma della celebrazione istituzionale dell’inaugurazione delle Pietre della Memoria sono andate proprio in questa direzione, così come la mia espressa approvazione al presidente affinché intonassero il canto “Bella Ciao” davanti al sacrario al termine della manifestazione. Davvero, liberiamoci da questa visione del 25 Aprile e celebriamola come festa di tutti gli italiani liberi».

Sulla pagina Facebook dell’Arci Mirabello c’è il video dello scorso 25 Aprile, al quale però il sindaco Alice Galbiati non ha potuto essere presente: la banda aveva suonato “Bella Ciao” davanti alla tomba dei partigiani.

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