Bivacchi dello spaccio: pusher in cella. Aveva droga, soldi, roncole e... machete

Inverigo Arrestato uomo marocchino di 30 anni che in tribunale ha poi patteggiato sei mesi. Aveva con sé dieci telefoni

Non si ferma l’attività di controllo dei boschi dello spaccio cui sono impegnate in queste settimane tutte le forze di polizia del territorio.

Risale alla giornata di martedì infatti l’ultima operazione condotta questa volta dalla Guardia di finanza con i “Baschi verdi” del Gruppo Como che sono intervenuti tra gli alberi di Inverigo dopo che era stato individuato un bivacco che era diventato un punto di ritrovo per l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’azione dei militari delle fiamme gialle ha permesso di arrestate uno dei tre soggetti che si trovavano sul posto, Salah Eddine Hajjaji, marocchino senza fissa dimora di 30 anni che ieri mattina in direttissimo ha risposto alle accuse che gli sono state mosse dal pubblico ministero di turno Simona De Salvo, scegliendo (assistito dall’avvocato Tatiana Pernice) di patteggiare la pena di sei mesi.

Nel bivacco in cui si trovava erano stati trovati 1,8 grammi di hashish, 0,3 di cocaina, quattro bustine contenenti sostanza da taglio per il confezionamento delle dosi, ma anche dieci telefoni cellulari dove venivano ricevuti gli ordini, circa 25 euro in contanti, una roncola della lunghezza di 23 centimetri (di lama), un machete, un coltello da cucina e uno a serramanico, ma anche forbici per potare le frasche del punto in cui era stato posizionato il bivacco e pure alcuni passamontagna dello stesso tipo che avevano indossato i due pusher poi fuggiti nel bosco alla vista del sopraggiungere della guardia di finanza.

Sul posto è stato recuperato anche un bilancino di precisione che, assieme a tutti gli altri elementi appena elencati, è stato posto sotto sequestro. Il trentenne marocchino, dopo aver patteggiato la pena, è tornato in libertà.

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