Cantù, bar chiuso cinque giorni
I titolari erano senza Green pass

All’Astor di via Ariberto multa di 1.200 euro dalla polizia locale Il locale era già stato sanzionato per mancato rispetto delle nome antiCovid

Chi, di passaggio all’esterno del Bar Astor di via Ariberto, ha visto il cartello con la chiusura di cinque giorni affisso alla porta a vetri d’ingresso, si è chiesto il perché. La risposta è arrivata, indirettamente, nel tardo pomeriggio dell’antivigilia di Natale. Quando la polizia locale ha spiegato in una nota, pur senza farne il nome, che un bar del centro città è stato chiuso perché i due titolari sono stati sorpresi senza Green pass. Sanzioni per 1.200 euro.

Il bar in questione è proprio il Bar Astor. Che già era stato chiuso a febbraio per il mancato rispetto delle normative antiCovid. I controlli delle pattuglie del comando di via Vittorio Veneto, coordinate dal comandante Roberto Carbone, in concomitanza con le festività, non si fermano. Nella giornata di martedì, il bar, in centro, è stato chiuso per reiterate violazioni alle norme di contenimento dell’epidemia.

Gli agenti hanno proceduto a contestare le violazioni ai titolari dell’esercizio, in quanto loro stessi sprovvisti della Certificazione verde Covid-19: il Green pass, obbligatorio per lavorare in un esercizio pubblico. La polizia locale, in un precedente controllo effettuato nelle scorse settimane, aveva già provveduto a sanzionare il pubblico esercizio per analoghe violazioni. Con il controllo di martedì è scattata, dunque, la chiusura per cinque giorni del bar.

E gli atti sono stati conseguentemente trasmessi al Prefetto di Como. A fine febbraio, i giorni di chiusura, sempre al Bar Astor, erano stati tre.

Anche in quel caso: cartello con il simbolo della polizia locale affisso alla porta. Il bar aveva approfittato della situazione, e aveva aggiunto un paio di giornate in più. «Siamo chiusi fino a giovedì 25 febbraio per lavori - si leggeva in un cartello a pennarello rosso in vetrina - Riapriamo venerdì 26 febbraio».

Emoticon disegnato: un faccino che sorride.

I contagi Covid, intanto, sono in crescita. A Cantù, in due mesi, sono diventati, ora, dieci volte tanto: da 14 a 158. Un’ascesa numerica che procede più o meno ovunque.

Non manca un occhio di riguardo su botti e fuochi d’artificio. In questi giorni sono stati effettuati dalla polizia locale controlli mirati relativi alla vendita di materiale pirotecnico presso le attività commerciali cittadine: nessuna violazione.

L’assessore alla sicurezza Maurizio Cattaneo ha sottolineato che, nonostante la quasi totalità degli esercizi commerciali della città abbia dimostrato il rispetto delle norme di contrasto all’epidemia, l’attenzione resta elevata nei confronti di coloro che eludono le regole. L’obiettivo: una maggiore serenità per tutti nel corso di queste feste.

Christian Galimberti

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