Cantù, la sfida dei ladri della notte
Terzo furto fallito nello stesso palazzo

In una settimana spariti gioielli da due abitazioni nel condominio di via XI Febbraio

Non c’è due senza tre, devono essersi detti i ladri, in sfida aperta. E sono entrati in azione per la terza volta in una sola settimana nello stesso condominio, dove sono già stati commessi, con successo, due furti di gioielli in altrettanti appartamenti.

Non hanno temuto il tam tam di quartiere. Che - anche dopo un passaggio nelle cronache cittadine - ha tenuto alta l’attenzione sulle presenze meno note di altre nella strada residenziale del centro città, via XI Febbraio. Quindi, a mezzanotte, hanno iniziato a segare le gelosie di una portafinestra al piano terra. È stato l’antifurto, scattato al momento in cui sono stati spinti gli infissi per poter entrare, che infine ha costretto i ladri alla fuga. Ma ora, nel quartiere, si temono altri furti. La strada collega via Milano a viale Madonna. Si tratta di una zona in passato non così bersagliata, a differenza di altre, dai ladri. I residenti non vorrebbero che la via fosse diventata nuova terra di caccia. Perché, nello stesso condominio, oltre alle tre incursioni in una settimana, c’è stato anche un quarto episodio nel corso dell’anno. «A mezzanotte è scattato l’antifurto - racconta il padrone di casa - dal telefono ho guardato le telecamere: non ho visto nessuno. Mi ha chiamato una persona che abita in zona. Per dirmi che, in giardino, ha visto il ladro, vestito con una felpa con il cappuccio, con un seghetto, tagliare i primi cinque o sei listelli della gelosia. I carabinieri sono arrivati a razzo, nel giro di quattro minuti». «Il ladro non ha evidentemente temuto nulla: né la possibilità di far scattare, come poi è successo, l’antifurto, così come di essere visto da qualcuno, o anche di essere poi arrestato dai carabinieri. Come se non avesse niente da perdere. Il ladro è entrato probabilmente dalla siepe e poi è uscito dal cancello». «L’aspetto preoccupante è che, a quell’ora, si potrebbe essere assolutamente in casa - dice - il rischio è di trovarsi qualcuno dentro il proprio appartamento. In una delle altre due occasioni, il ladro potrebbe aver colpito verso le sei del mattino: un’altra ora in cui c’è sempre qualcuno». «Purtroppo, come è comprensibile, si teme un ritorno dei ladri - conclude l’uomo- Ho ricevuto messaggi e chiamate dai vicini. Siamo preoccupati. Ci sono persone anziane che, nonostante il caldo, si sentono costrette a chiudersi dentro casa. Potenzierò l’allarme. Ci si sente in stato di assedio».

(Christian Galimberti)

© RIPRODUZIONE RISERVATA