Cantù prima per consumo di suolo in provincia. Il caso arriva in consiglio comunale

Ambiente Lo studio di Ispra certifica che la città del mobile fa peggio anche del capoluogo. Dato salito del 2,57% Ora è al 37,7%. Interrogazione del M5S. Il sindaco: «Risponderò in aula»

Il caso di Cantù maglia nera di consumo di suolo arriva in Consiglio comunale. A sollevare la questione, in giorni in cui è l’alluvione in Emilia Romagna con i suoi 14 morti a porre una serie di interrogativi anche in altre zone d’Italia, tra queste la Brianza dei condomini, delle villette e dei capannoni, è il Movimento 5 Stelle, con un’interrogazione depositata ieri.

Il capogruppo consiliare Rosario Enea chiede conto all’Amministrazione comunale guidata dal centrodestra se il sindaco e la Giunta siano «a conoscenza dei dati allarmanti sul consumo di suolo a Cantù», come si legge nel testo dell’interrogazione stessa, e quali provvedimenti la Giunta intenda attuare «per affrontare l’elevato consumo di suolo nel territorio canturino».

I dati

Una questione resa pubblica dal Circolo Ambiente Ilaria Alpi, attraverso il presidente Roberto Fumagalli, sulla base dei dati contenuti nel rapporto 2022 dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Nel 2021, Cantù è stato il Comune della provincia comasca con la maggiore perdita di terreno: in un anno, 2,57 ettari in meno. Un dato assolutamente fuori media: tutti gli altri Comuni, in genere, non arrivano nell’anno al singolo ettaro. Tanti sono a consumo zero. E Alzate, persino, è riuscito a riprendersi un terzo di ettaro. Non solo. La città di Como, 0,26 ettari in meno in un anno, per il contenimento del consumo in un raffronto dal 2006 ad oggi, è stata indicata dall’Ispra come la più virtuosa d’Italia tra i grandi Comuni.

Cantù, nel Canturino, è tra i territori che nella sua storia ha consumato più suolo: ora si è arrivati a 880 ettari, il 37,74% della superficie complessiva. In proporzione, più di Como, ferma al 32,26%, con 1.200 ettari di suolo consumati.

«Un triste primato - dice Enea a proposito di Cantù - che, alla luce di quanto è accaduto in questi giorni in Emilia Romagna e nei mesi scorsi in tantissime altre zone d’Italia, solleva molte preoccupazioni. Il maltempo persistente di luglio 2021 causò ben quattro allagamenti in pochi giorni nella frazione di Vighizzolo, nonostante l’installazione delle vasche di laminazione. Ma i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per tutto il territorio canturino, è fondamentale investire in prevenzione per non farsi trovare impreparati».

«Territori fragili»

Quindi: «Abbiamo deciso come Movimento 5 Stelle di depositare un’interrogazione per capire come si vuole procedere per affrontare questa problematica. Il clima e l’ambiente stanno mostrando sempre di più la fragilità dei nostri territori. Dobbiamo acquisire consapevolezza che l’emergenza ambientale è ormai una priorità che necessita di risposte importanti in ottica sostenibile».

Sottolineatura ulteriore: «Si sta costruendo troppo - aggiunge il capogruppo M5S - penso ai supermercati, ma anche alla tangenzialina tra Cantù e Cucciago», tratto della Canturina Bis verso Mariano.

Il sindaco Alice Galbiati ha la delega all’urbanistica. La Giunta non mancherà di esporre il proprio punto di vista nel contesto dell’interrogazione: «Risponderemo in Consiglio», preannuncia Galbiati.

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