Chiude il centro cottura in ospedale. Mensa, appalto esterno da febbraio

Cantù Tra pensionamenti, dimissioni e aspettative l’organico è ora all’osso. Sindacati critici. Coppia (Uil): «Si poteva evitare». Callisto (Cgil): «Hanno creato le condizioni perché avvenga»

Cantù

Asst Lariana era stata chiara, vista la difficoltà del reperire personale per rinforzare l’organico delle cucine degli ospedali di Cantù e Mariano Comense la direzione aveva deciso di avviare l’esternalizzazione del servizio cucina. E ora, sfumate due ulteriori assunzioni, è confermato che dai primi mesi del 2026, verosimilmente già da febbraio, l’esternalizzazione sarà realtà. Per garantire la tutela dei dipendenti attualmente impiegati nelle cucine il personale sarà ricollocato con altre mansioni all’interno dell’azienda. Un epilogo già scritto, per i sindacati, secondo i quali Asst Lariana non avrebbe fatto il possibile per evitare di arrivare a questo punto. Anzi, avrebbe assecondato la creazione di condizioni che hanno agevolato questa decisione, come il mancato rinnovamento di locali e attrezzature.

Il caso esploso a Mariano

La questione era esplosa quando in breve tempo si sono avute due dimissioni, due pensionamenti e due aspettative al centro cottura di Mariano Comense. Il personale si era così ritrovato ridotto in maniera significativa e le unità rimaste erano state spostate a Cantù. Ai primi di ottobre la ripresa al Felice Villa, ma i dipendenti erano allarmati, temevano di ritrovarsi nella stessa situazione d’organico all’osso che aveva reso necessario prendere la decisione di interrompere l’attività. Così è stato.

L’addio di nove addetti

Di fronte alla cessazione, nell’ultimo anno, di nove addetti alle cucine con sostituzione – nonostante diverse procedure - di sole due persone e vista l’età media alta del personale in servizio, con conseguente difficoltà a sostenere i ritmi di lavoro in simili condizioni, si è deciso per l’esternalizzazione.

Al momento Asst Lariana si limita a confermare che la direzione seguita è stata quella avviata nei mesi scorsi, di fatto uniformando le modalità di erogazione del servizio a quelle delle restanti cucine aziendali.

«Dispiace che si arrivi a questo punto – commenta il segretario generale della Uil Flp del Lario e Brianza Massimo Coppia – come Rsu avevamo proposto di aprire dei concorsi mirati, di stringere una partnership con il Cfp di Como, per affiancare giovani studenti al personale. Proposte che non sono state considerate. Si sta privatizzando davvero molto in Asst nell’ultimo anni e mezzo, e siamo preoccupati».

Coppia comprende le oggettive difficoltà di reclutamento del personale «ma si poteva almeno provare, anche svecchiando le strutture. Perché questa tipologia di posti di lavoro, nel pubblico, ha anche una valenza sociale». Si perde quindi un servizio storico, «ci sono dipendenti che da 30 anni sono lì».

«Questo è abbandono»

Per Giuseppe Callisto, segretario di Fp Cgil Como, questa è una «esternalizzazione per abbandono, perché per anni Asst Lariana ha disinvestito, portando a un ambiente di lavoro poco appetibile, il che ha ovviamente inciso sulle difficoltà di reperimento di personale. Non si sono cercate seriamente alternative, si sono create condizioni ideali per arrivare all’esternalizzazione».

Una scelta, continua «che forse nell’immediato sembra salvifica, ma poi ci si rende conto che non ha il rientro prospettato. Non si considera mai chi arriverà, in che modo lavorerà, quali saranno i rapporti di lavoro. Senza dimenticare che i posti nei servizi generali, nel pubblico, dovrebbe avere anche utilità sociale».

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