Cibo per gli indigenti. A casa dei volontari della Cri di Cantù grana, caffè e mortadella

L’inchiesta L’esito delle perquisizioni dei Carabinieri. Alcuni indagati avevano pacchi con il timbro “Agea”. Si tratta di prodotti per i poveri presi con fondi europei

Cantù

Forme di parmigiano reggiano, mortadelle intere da tagliare, spezzatino di vitello in scatola, confezioni e confezioni di marmellata, caffè in grande quantità e poi ancora succhi di frutta e farina. Tutta merce trovata a casa di tre ex responsabili della squadra “distribuzione” viveri della Croce Rossa. Pacchi sui quali è impresso un timbro che non si trova certo sui prodotti da banco e da negozio: Agea. Ovvero l’Agenzia governativa che si occupa, tra l’altro, della fornitura di cibo per le persone indigenti. Cibo acquistato con denaro pubblico, dell’Unione europea.

I sequestri

I Carabinieri del Nucleo investigativo di Como e della stazione di Cantù hanno sequestrato scatoloni interi di merce, durante le perquisizioni avvenute nelle scorse settimane a casa di otto volontari della sede canturina di Croce Rossa, nell’ambito di un’inchiesta nella quale si ipotizza il reato di peculato aperta dalla Procura di Como in seguito a un esposto presentato proprio da un volontario dell’associazione di soccorso.

Il ritrovamento di merce inequivocabilmente prelevata dai magazzini di Croce Rossa, alla quale era stata consegnata con il solo scopo di distribuirla alle famiglie indigenti di Cantù, sembra un riscontro all’esposto e all’ipotesi investigativa.

In particolare il cibo acquistato con denaro pubblico è stato trovato a casa di tre volontari addetti alla distribuzione dei pacchi per i poveri.

I Carabinieri non si sono limitati esclusivamente a prelevare derrate alimentari marchiate, ma hanno sequestrato pure altri pacchi che, almeno questo è il sospetto, potrebbero essere stati donati dai supermercati della zona alla Croce Rossa con lo scopo - anche qui - di aiutare le famiglie indigenti.

Le accuse

Due sono i filoni investigativi del fascicolo d’indagine. Uno riguarda l’accusa di peculato, ovvero la sottrazione di merce acquistata con denaro pubblico da parte di ex appartenenti della cosiddetta “squadra del venerdì” che si è fatta carico della distribuzione viveri.

Il secondo, sempre connesso con la gestione dei pacchi cibo per le famiglie indigenti, ha come oggetto la consegna di alimenti già scaduti. Da questo punto di vista nel mese di giugno i Carabinieri del Nas avevano elevato un verbale di contestazione alla Croce Rossa canturina per la presenza di derrate alimentari la cui scadenza andava oltre ai criteri nazionali sulle norme contro gli sprechi (che consentono non già la vendita ma la distribuzione a scopi umanitari di cibo oltre alla data consigliata di consumazione). Ad esempio era stata riscontrata la presenza di chiacchiere e di pane per ciliaci il cui “tempo minimo di conservazione” era scaduto da mesi. E ancora: nei freezer c’erano diversi dolci con scadenza gennaio 2025 e novembre 2024 e salmone surgelato affumicato con un “da consumarsi preferibilmente entro” il luglio di un anno fa.

Vicenda scottante, dunque. Che ha anche portato al commissariamento del Comitato di Cantù dell’associazione.

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