Como: a febbraio meno vittime
rispetto a un anno fa

Ma il dato ufficiale del 2021 è peggiore della media del quinquennio precedente alla pandemia. A gennaio, con un incremento di decessi del 30%, si era ormai esaurito l’effetto tragico della seconda ondata

I numeri dell’ultima rilevazione Istat sulla mortalità nei comuni lariani raccontano due cose. La prima: a febbraio si era finalmente esaurito l’effetto tragico della terribile seconda ondata (tregua di breve durata, purtroppo, visto che poi i numeri sono tornati drammaticamente a salire). La seconda: nel febbraio dello scorso anno il numero complessivo di vittime è stato superiore rispetto alla media del quinquennio precedente. Impossibile dire se questo dato possa testimoniare il fatto che il virus fosse già in giro prima dell’arrivo ufficiale, certo è che rispetto al quinquennio precedente il febbraio 2020 ha registrato un 5% di morti in più e quest’anno, in piena emergenza Covid, nello stesso mese ci sono state meno vittime (anche se parliamo solo di -1%).

L’Istat ha diffuso i dati relativi alla mortalità comune per comune dei primi due mesi del 2021. E l’analisi dei dati conferma che le zone maggiormente colpite dall’ondata invernale del virus sono state la Bassa, l’Erbese, la Valle Intelvi e, in parte, il Canturino.

Nella città di Como se il mese di gennaio si era chiuso con un drammatico +41% di decessi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, febbraio ha segnato un calo di quasi il 20% (calo, seppure in misura ridotta, anche rispetto alla media dei cinque anni precedenti alla pandemia). Negli altri centri maggiori a parte Cantù (dove gennaio ha segnato un +40% solo in parte compensato da un -15% di febbraio) i lutti a Erba, Mariano e Olgiate nei primi due mesi dell’anno sono stati quasi in linea con quelli del 2020 (se non addirittura in calo).

Se si osserva l’andamento per zone geografiche, si ha la conferma che la Bassa sia stata la più colpita dagli effetti della seconda ondata. Ad Appiano Gentile, ad esempio, le vittime a febbraio sono quasi triplicate rispetto a 12 mesi prima; a Binago, nei primi due mesi dell’anno, le vittime sono quasi raddoppiate come a Bregnano nel mese di febbraio, a Cadorago a gennaio. A Carbonate, sempre a gennaio, siamo passati da un funerale a ben sette lutti. Tragico il bilancio a Cassina Rizzardi: +800% di decessi nei primi due mesi del 2020 rispetto all’anno precedente (da una a ben 9 vittime). E ancora: gennaio e febbraio sono stati drammatici per Fenegrò, Lomazzo, Mozzate. A Turate, invece, se il primo mese ha segnato un incremento di decessi del 175% il secondo ha visto una diminuzione del 50%.

Altri comuni particolarmente colpiti: Lipomo (incremento di vittime del 400% a gennaio e del 140% a febbraio), Fino Mornasco (+225% a febbraio), Vertemate (+50% nei bimestre iniziale dell’anno).

I comuni che hanno invece fatto segnare il calo maggiore di vittime a febbraio sono stati Beregazzo (-80%), Merone, Novedrate, Tavernerio (dove però a gennaio c’è stato un incremento del 175%).
P.Mor.

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