Comune, 9mila euro per il personale. Stop allo stato d’agitazione a Capiago

La vertenza - Non è stato necessario arrivare al tavolo della Prefettura: ieri mattina niente incontro a Como

Capiago Intimiano

I sindacati fermano la mobilitazione dei dipendenti del Comune di Capiago Intimiano. Come comunicato in una nota, «Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e la Rsu ritirano lo stato di agitazione dei dipendenti del comune di Capiago Intimiano. L’amministrazione ha infatti stanziato ulteriori risorse, 9mila euro, sul fondo del salario accessorio, che vanno così a riequilibrare la ripartizione delle risorse tra tutti gli uffici. Inoltre, le scriventi sono venute a conoscenza e prendono atto positivamente che l’Amministrazione era già impegnata per la verifica delle condizioni di applicabilità dell’aumento».

I sindacati avevano riferito di premalità inizialmente pensate solo per il settore di polizia locale. Il Comune viceversa rivendica la necessità temporale di svolgere alcuni approfondimenti che erano in corso. La vicenda è stata seguita, per i sindacati da Stefania Macrì (Cgil), Annunziato Praticò (Cisl) e Alessandro Deiana (Uil). Non è stato necessario arrivare al tavolo della Prefettura: ieri mattina, niente incontro. «L’Amministrazione lunedì ha deliberato l’aumento del fondo - dice Macrì - Nelle interlocuazioni c’è stato detto che l’Amministrazione era al lavoro in tal senso».

Non è certamente soddisfatto però il sindaco. «Grande amarezza - dice Cappelletti - Non tanto per il merito, perché non abbiamo certo assegnato più risorse di quelle che già prevedevamo di destinare, bensì per i modi. Capita o è capitato che come cittadini o amministratori per avere delle risposte siano passati mesi. Ma quando è stata l’Amministrazione ad aver bisogno di tempo per monitorare sviluppi normativi ed effettuare approfondimenti, al 29° giorno di lavori siamo stati messi alla gogna su giornali e tivù, paventando agitazioni sindacali per il rischio di non arrivare a definire il fondo a fine anno. Se ciò fosse avvenuto, sarebbe stato unicamente da ricondurre al fatto che le sigle sindacali hanno aspettato a formalizzare le richieste solo il 17 novembre. A fronte di un fondo che non era certo tra i più bassi della provincia di Como: tutt’altro».

«Credo che questa situazione - conclude - ci debba davvero imporre profonde riflessioni. Non biasimo i colleghi sindaci che, a fronte di questo modus operandi, hanno assunto posizioni di forte chiusura. Ripeto: perché noi avevamo già ferma intenzione di aumentare per dare maggiori possibilità di manovre in termini di straordinari e premialità verso i dipendenti più meritevoli. Altrimenti sarebbe stato davvero difficile affrancarsi dalle posizioni di tante Amministrazioni che in mediazione prefettizia non si sono smosse di una virgola». C. Gal.

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