
Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 18 Luglio 2025
«Croce Rossa, ripartire senza le mele marce»
Cantù Il presidente regionale Maurizio Bonomi: «Il volontario che ha fatto la segnalazione meriterebbe una medaglia»
«Poche mele marce rovinano le tante mele buone. E per colpa di pochi volontari, il nostro emblema non può essere macchiato. Qualsiasi cosa che lede la nostra immagine, noi la perseguiremo in ogni ambito».
A parlare in merito al terremoto che si sta abbattendo sulla Croce Rossa di Cantù, è Maurizio Bonomi, presidente del comitato regionale di Croce Rossa Italiana. Prima i controlli dei Carabinieri del Nas nei magazzini in uso alla Cri di Cantù, dove è stato trovato del cibo scaduto destinato a un centinaio di famiglie bisognose. Quindi, il commissariamento.
Nelle scorse ore, altro colpo di scena: derrate alimentari destinate sempre ai poveri della città sono state sequestrate dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Como e della stazione di Cantù a casa di alcuni volontari della “squadra del venerdì”, incaricata della distribuzione viveri anche per conto del Comune.
Almeno otto le abitazioni perquisite, tra questa quella dell’ex presidente Giorgio Speziali. La Procura - l’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Antonia Pavan - ipotizza, tra gli altri, il reato di peculato.
Presidente Bonomi, qual è il suo punto di vista su quanto sta accadendo in Croce Rossa a Cantù?
Non si tratta solo di un punto di vista personale: si tratta della tutela della nostra onorabilità e dell’emblema di Croce Rossa, nonché della legalità. E questo è un punto fermo. Siamo stati noi ad evidenziare che c’erano delle anomalie: l’abbiamo fatto presente al comitato di Cantù e anche al nazionale. Adesso la magistratura sta facendo le sue indagini. E l’altro giorno c’è stata un’altra parte di queste indagini.
Voi del regionale eravate usciti per un primo sopralluogo qualche mese fa.
Assolutamente. Siamo stati i primi a fare delle valutazioni, abbiamo incontrato l’ex presidente, il Consiglio, abbiamo detto ed evidenziato che avevamo ricevuto delle segnalazioni. E poi abbiamo fatto delle verifiche puntuali. Ci sono stati richiami formali, all’ex presidente e al consiglio.
Quindi avete deciso di procedere con il commissariamento.
Per tutelare Croce Rossa. Noi svolgiamo ogni giorno con circa 22mila volontari in tutta la Lombardia, 150mila a livello nazionale. Servizi per il territorio e per le comunità e per i fragili. Pretendiamo assolutamente legalità e trasparenza.
Quella di Cantù è una situazione più unica che rara?
La Croce Rossa rispecchia la società di tutti i giorni, e nella società di tutti i giorni ci sono persone che sbagliano, o che fanno i loro interessi personali invece che fare gli interessi della comunità. Per noi invece è importante che la popolazione, il territorio, ci riconosca per tutto il lavoro che facciamo. Per noi è importante la trasparenza. E sapere che le persone possano contare su di noi.
L’intero caso è partito dalla segnalazione di un volontario.
Un comportamento da medaglia d’oro. Da questa segnalazione è scaturito il tutto: ben venga. Perché non potevamo, in nessun modo, accettare una situazione simile.
Cosa si aspetta da questo periodo di commissariamento?
Io ritengo che i volontari di Cantù abbiano già dimostrato, in tutti questi anni, la loro capacità di essere un punto di riferimento sul territorio. Questa è una situazione sgradevole, che sicuramente però i volontari di Cantù sapranno superare. Poi noi assisteremo il commissario (Massimo Farinella, ndr), in tutta la sua attività. E andremo successivamente a nuove elezioni, che dovranno portare a un nuovo presidente.
Quando?
Anche in tempi molto rapidi. Il problema, ora, era togliere ogni dubbio. E credo che i Carabinieri e la magistratura stiano facendo luce su quello che noi abbiamo evidenziato. Il Comitato di Cantù è un comitato sano, che ha voglia di lavorare. Contiamo che a breve si ritorni a una normalità. Queste notizie, per colpa di pochi, oscurano un’immagine di una Croce Rossa che funziona. Mi auguro che presto anche da voi si possa a tornare a parlare del tanto lavoro che ogni giorno Croce Rossa manda avanti.
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