
Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 09 Luglio 2025
Diesel fuorilegge solo dal 2026 e niente divieto a Como e Cantù
Inquinamento Cambia la legge grazie a un emendamento della Lega. Nel Comasco 34.730 Euro 5. Stop nelle città con più di 100mila abitanti
Como
Slitta di un anno il provvedimento che, per migliorare la qualità dell’aria nella pianura Padana, vieta l’ingresso delle auto diesel Euro 5 in alcuni Comuni.
La novità, che in provincia avrebbe dovuto riguardare 34.730 auto diesel Euro 5 (immatricolate dal 2011 al 2015), viene spostata in avanti di 365 giorni ed entrerà in vigore dal primo ottobre 2026. Ma questa non è l’unica novità: la norma anti emissioni inquinanti, che in origine avrebbe dovuto avere un impatto su tutti i Comuni della pianura Padana con più di 30mila residenti, interesserà in via prioritaria quelli con più di 100mila abitanti.
Cosa cambia
Como e Cantù, insomma, che hanno rispettivamente 83mila e 40mila abitanti, riescono a sfuggire in extremis dal divieto che però riguarderà altre città vicine, molto frequentate dai comaschi come Milano e Monza, ma anche Bergamo e Brescia e spesso protagoniste di dati preoccupanti sull’inquinamento dell’aria (come del resto capita anche nelle principali città della nostra provincia).
Non solo, dopo il primo ottobre 2026 la misura prevista dal decreto Infrastrutture potrà anche essere sostituita con strumenti diversi idonei «a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario».
In pianura Padana si trovano alcune tra le dieci città più inquinate d’Europa
Queste modifiche al decreto legge Infrastrutture, che nasce su indicazione dell’Unione europea per ridurre le emissioni in un’area geografica, come la pianura Padana, fortemente problematica dal punto di vista dell’inquinamento tanto che molte delle città che qui si trovano sono segnalate tra le prime dieci in Europa per peggior qualità dell’aria, sono contenute in un emendamento che ha come prima firma quella del leghista Riccardo Molinari. Nicola Molteni, leghista comasco e sottosegretario al ministero dell’Interno, rivendica la novità come un successo del proprio partito contro «le molte idee insensate del Green Deal europeo».
Lo stesso sostiene Gigliola Spelzini leghista comasca in consiglio regionale, dove è stata votata la mozione che ha contribuito all’approvazione dello slittamento e delle modifiche al decreto legge sulle diesel Euro 5 : «Una misura che avrebbe penalizzato i nostri pendolari, studenti e pensionati costretti a dover cambiare l’automobile sostenendo una spesa economica non irrisoria. E una misura che avrebbe creato tante difficoltà anche e soprattutto agli anziani, che utilizzano l’automobile solo occasionalmente, in caso di motivi sanitari, per spostarsi dalla nostra provincia a Milano».
«Derive ambientaliste»
Canta vittoria anche un altro consigliere regionale comasco, il forzista Sergio Gaddi che sottolinea i benefici derivanti dall’emendamento per i due principali centri cittadini della provincia, Como e Cantù, dove, secondo Gaddi, è stato «scongiurato un impatto economico sui cittadini laddove fossero stati obbligati a cambiare la macchina».
«Mi sono sempre espresso a favore della cultura dell’automobile e contro le derive ambientaliste che in realtà non tutelano l’ambiente - specifica gaddi - perché le emissioni dei diesel moderni sono irrisorie rispetto ad altri inquinanti globali legati al mondo della mobilità elettrica.Bisogna smetterla con questa insensata guerra all’auto, che oltretutto distrugge una filiera economica strategica che qualifica l’Italia nel mondo».
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