Due tredicenni scoperti a rubare al market. Uno aveva una pistola giocattolo

Cantù Denunciati a piede libero per furto aggravato di generi alimentari e porto abusivo d’arma

Due ragazzi minorenni, entrambi di 13 anni ed entrambi residenti a Cantù, sono stati denunciati a piede libero alla procura competente di Milano sia per il furto aggravato in concorso di generi alimentari, sia per il porto abusivo dell’arma che i carabinieri della compagnia di Cantù gli avevano trovato addosso.

Non una pistola vera, per la verità, bensì un giocattolo da cui però era stato rimosso il tappino rosso rendendolo simile ad un’arma reale, difficile dunque da riconoscere per gli eventuali clienti del supermercato oppure per i dipendenti dello stesso. L’identificazione dei minori e la denuncia risalgono al pomeriggio del 1° marzo, intorno alle 16. Il supermercato preso di mira è stato l’Iperal di via Milano.

Da quanto è stato possibile ricostruire, i due ragazzini, entrambi coetanei (13 anni) e nati in Italia, sarebbero entrati nell’attività commerciale con la pistola, nascondendo merce poi quantificata in circa 30 euro. Sarebbero stati tuttavia scoperti dal personale del supermercato che li avrebbe fermati chiamando sul posto anche i carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Cantù.

Questi ultimi, una volta raggiunto il supermercato, hanno perquisito i minorenni trovando la merce rubata che è stata restituita al negozio per essere rimessa in vendita. Inoltre, occultata addosso ad uno dei due tredicenni, è stata trovata anche la già annunciata pistola giocattolo che aveva il tappino rosso rimosso. L’arma è stata posta sotto sequestro ed è rimasta nelle mani dei militari. I due ragazzini sono stati identificati e portati in caserma per essere infine restituiti ai parenti.

La segnalazione in merito a quanto avvenuto all’Iperal nel pomeriggio di mercoledì è stata infine girata alla procura presso il Tribunale dei Minori di Milano. Il furto è contestato in concorso ai due ragazzini, mentre il porto dell’arma sarebbe stato attribuito al tredicenne che l’aveva nascosta addosso.

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