Accusato di aver sottratto un furgone di Amazon ed essere fuggito: «È furto, ma non rapina: era aperto con le chiavi inserite»

Cantù Asnago Versione dell’accaduto completamente diversa rispetto a quanto riferito dalla vittima

In aula, di fronte al giudice monocratico Veronica Dal Pozzo, assistito dall’avvocato Andrea Marino Crepazzi, ha fornito una versione dell’accaduto completamente diversa rispetto a quanto riferito dalla vittima. Avrebbe detto di aver trovato la porta del furgone già aperta, con le chiavi inserite, e di essere salito sul mezzo senza rapinare nessuno ma al massimo rubando il mezzo, allontanandosi poi in direzione della stazione di Cantù Asnago dove era stato raggiunto e arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile di Cantù.

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L’uomo al momento è accusato non solo della rapina, avvenuta proprio con la sottrazione del furgone avvenuta a Lentate sul Seveso (la donna che lo guidava aveva raccontato, nella denuncia querela, di essere stata strattonata e spostata con la forza), ma anche di una seconda rapina impropria avvenuta proprio a Cantù Asnago dove, per la seconda volta, l’indagato aveva cercato di sottrarsi alla cattura.

Il fascicolo, al termine dell’udienza di ieri mattina, è stato poi rimandato al pm e proseguirà con le indagini preliminari in attesa di meglio dettagliare l’accaduto. Due versioni che, come detto, sono al momento una all’opposta dell’altra. L’uomo che era stato arrestato, Andrea Mallus, domiciliato a Cantù, avrebbe ammesso davanti al giudice la seconda parte delle accuse ma non la prima, ovvero quella relativa a come il furgone fu sottratto alla donna che stava effettuando le consegne.

La vicenda risale alla giornata di sabato, intorno alle 12.45. Al volante di un furgone delle spedizioni che stava ultimando le consegne nella zona di Lentate sul Seveso, c’era una donna di 36 anni.

Secondo quello che la vittima aveva riferito ai carabinieri, l’uomo si era avvicinato e l’aveva “strappata” con la forza dal mezzo di lavoro per poi salire e scappare. Sul furgone era però installato il Gps che aveva permesso sia alla donna sia ai carabinieri – nel frattempo avvisati di quello che stava avvenendo – di raggiungere il mezzo nei pressi della stazione ferroviaria di Cantù Asnago. Nessun pacchetto che c’era nel vano del furgone era stato sottratto e tutto era stato ritrovato in ordine.

Il mezzo era stato infine recuperato dai militari del Radiomobile e restituito alla società proprietaria. La segnalazione era stata girata alla procura di Como (pm Alessandra Bellù) che aveva contestato sia la rapina iniziale sia la rapina impropria. Il fascicolo, dopo la convalida di ieri mattina, è ora tornato in indagine e nel frattempo l’arrestato, che è stato liberato (è incensurato) è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma.

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