Emergenza casa: patto per i più fragili

Cantù Accordo tra Comune e Fondazione Scalabrini a favore delle famiglie in difficoltà. Alloggi pubblici, lunedì via alle domande: in lista 214 persone

Cantù

Avere una casa è il bisogno primario per ognuno, ma per troppi sta diventando difficile soddisfarlo. Per questo ogni alloggio è prezioso. Figurarsi quattro: ovvero che la Fondazione Giovan Battista Scalabrini onlus metterà a disposizione in modo permanente e duraturo in città, da utilizzare per il collocamento temporaneo di nuclei fragili in grave difficoltà abitativa.

La convenzione tra l’amministrazione comunale di Cantù e la Fondazione comasca, nata nel 2004, i cui fondatori sono Acli Como, Caritas Como, Confcooperative Insubria e Fondazione San Carlo Milano, è stata approvata dalla giunta guidata dal sindaco Alice Galbiati: una boccata d’ossigeno.

Da poco il Comune ha realizzato cinque alloggi in una palazzina di via Verona per housing temporaneo, dedicate a persone con disabilità e a nuclei familiari in situazione di fragilità, dove restare il tempo necessario per ritrovare la propria autonomia.

Ma gli alloggi non bastano mai: l’emergenza casa è emergenza sociale.

Lunedì verrà aperto l’avviso per l’assegnazione delle unità disponibili destinate ai servizi abitativi pubblici e gli alloggi immediatamente assegnabili sono sei a Cantù – tre di proprietà comunale e altri tre di Aler – due a Cucciago e una a Cermenate, in entrambi i casi di proprietà dei Comuni. In tutto nove, a fronte dell’ultima graduatoria che vedeva 214 richieste.

Cantù dispone di 467 alloggi di patrimonio pubblico, 168 del Comune e 299 di Aler, tra via Grandi, via Spluga, via Matteotti, Mirabello. Ma non sono sufficienti a far fronte alla domanda.

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