Ex consigliere comunale di Cermenate diventa sacerdote: la scelta di don Andrea

La storia Domani l’ordinazione come gesuita a Roma. Architetto, appassionato di musica (violinista) e politica: «La chiamata era arrivata da giovane, ma dissi no»

La chiamata, ammette, l’ha ricevuta da ragazzino. Ma allora non si sentiva pronto ad accettarla.

Oggi invece Andrea Bonavita si dice sereno e sta per «aprire la mia finestra di felicità»: domani, nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma, verrà ordinato sacerdote. L’approdo felice di un lungo cammino che l’ha visto adolescente impegnato nella vita dell’oratorio, studente universitario di architettura, poi laureato e dottorato, appassionato di musica e violinista tra l’orchestra sinfonica del Lario e il tango.

Nei banchi della minoranza

Anche consigliere comunale d’opposizione. Ora vive a Roma, dove fa parte dell’équipe formativa del Filosofato di San Saba, della comunità dei gesuiti. Ma tornerà a casa, a Cermenate, per celebrare la messa il 12 maggio. Classe 1975, Andrea Bonavita ha capito che la sua strada era la vocazione alle scuole superiori: «Ma allora – racconta – ho detto no. Come quando accade di essere innamorati ma si è sopraffatti, senza sapere cosa fare, io ho detto no. Però quella chiamata mi è rimasta impigliata nel cuore, e nel tempo si è fatto chiaro l’invito a seguire il Signore, la mia finestra di felicità».

Spalancata, ormai, e le sue parole di gioia compiuta colpiscono come la luce che l’attraversa. Per diversi anni i giorni si sono riempiti d’altro, la maturità scientifica, la laurea in architettura, il lavoro in università, le ricerche di storia dell’architettura, scrivendo anche alcuni libri.

A dare la scossa è la tragica perdita in un amico, Riccardo, in un incidente stradale: «Questa tragedia – continua – mi ha fatto prendere consapevolezza, pur con serenità e non con angoscia, che la vita ha un termine. Cosa ne faccio allora? Mi sono chiesto. E tra le tante cose buone che potessi fare, cosa era il meglio? Il sacerdote che mi accompagnava mi disse che io non avevo mai chiuso i conti con Dio». Nel 2011 vive l’esperienza del mese di Esercizi Spirituali con i gesuiti, «un’esperienza liberatoria, che mi ha aiutato a fare chiarezza e a capire che volevo aiutare altri a vivere lo stesso incontro con Dio». Tre anni dopo, nel 2014, entra nel noviziato dei Gesuiti a Genova. Presi i voti religiosi si sposta a Roma per un biennio di studi filosofici, poi a Palermo, per l’esperienza del magistero e quindi a Madrid, dove l’anno scorso è stato ordinato diacono per la Compagnia di Gesù nella chiesa di San Francisco de Borja dal cardinale Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid.

Si occupa di formazione

Domani, nella cerimonia presieduta da monsignor Francesco Beneduce, diventerà sacerdote, poi resterà a Roma a San Saba, dove si occupa di formazione in una struttura, il Filosofato, dove arrivano giovani da tutta Europa. «Ma non solo – ride – ho anche mansioni più pratiche, faccio il ministro di comunità, e spetta a me assicurami che tutti mangino e dormano».

Ormai lontano da Cermenate, ma il legame è ancora forte, perché «non ero più un ragazzino quando ho preso i voti, e anche se ho lasciato il paese mantengo ancora tante relazioni».

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