Finanza, blitz in Comune a Cantù: nel mirino Palababele e Palaturra

L’indagine Chiesti i documenti contabili relativi all’iter delle due incompiute di corso Europa. Al vaglio atti dal 1990. Attenzione particolare al secondo intervento, al centro di un contenzioso

La Guardia di Finanza nei corridoi del Comune di Cantù. Per acquisire documenti, in particolar modo di natura contabile, relativi all’iter delle due grandi incompiute di corso Europa: il Palababele e il Palaturra. Secondo le sensazioni raccolte in municipio, sarebbe però soprattutto la seconda struttura, di cui rimangono le fondamenta o poco più, a poter godere di una particolare attenzione da parte degli investigatori.

L’epoca sarebbe quindi quella che venne conclusa dalla risoluzione del contratto avviata a suo tempo dal Comune, per i lavori iniziati ma non terminati dalla Turra in corso Europa. Si andrebbero a visionare, quindi, atti d’archivio, precedenti all’insediamento dell’attuale Amministrazione comunale. Riguardanti iter già chiusi da tempo. Che nulla avrebbero a che vedere con la nuova Arena di Cantù Next, come viene riferito da fonti interne alla stessa Amministrazione comunale.

Agenti in borghese

La visita dei finanzieri, come confermato a La Provincia da cinque diverse fonti comunali, è avvenuta in borghese, a inizio settimana. Ne sono stati informati subito, ovviamente, le figure apicali, sia tecniche che politiche, dalla segreteria generale al sindaco Alice Galbiati.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire in una giornata festiva, ieri, 8 dicembre, con gli uffici del Comune chiusi e diversi telefoni cellulari che, nel corso della giornata, hanno squillato a vuoto, i tecnici, che avrebbero accolto la richiesta nella massima serenità, avrebbero ora non poco lavoro supplementare: la richiesta relativa al materiale documentale partirebbe infatti dal 1990, anno dell’approvazione del progetto della piramide rossa firmata Vittorio Gregotti, poi demolita per fare posto al cantiere Palaturra.

Ma sembra proprio la vicenda tra Comune e Palaturra, in questi giorni, ad essere al centro delle conversazioni in municipio.

Si ricorda, infatti, il mandato dato dal Comune al proprio legale di avviare tutte le procedure esecutive volte a ottenere il pagamento di quanto chiesto a Palasport Cantù Ssd srl, ovvero un milione di euro di risarcimento, come stabilito da una sentenza del tribunale di Como.

Fallimento milionario

Senza dimenticare che, lo scorso anno, l’Amministrazione aveva dovuto congelare risorse per quasi un milione di euro, accantonamento al fondo rischi, data la richiesta milionaria piombata su piazza Parini per il mai nato palazzetto. Risorse che avevano asciugato l’avanzo di bilancio. Il Fallimento Palasport Cantù Ssd dichiarato nell’ottobre 2020, attraverso il curatore, aveva infatti citato il Comune, sostenendo che l’ente ha utilizzato e utilizzerà le opere eseguite dalla società, l’abbozzo di palasport che resta in corso Europa e che avrebbe dovuto essere realizzato dalla bresciana Turra. Opere per le quali si era chiesta la restituzione al Fallimento Palasport Cantù Ssd srl della somma di 5 milioni 664mila e 501 euro. Una situazione ancora pendente.

Dal sindaco Alice Galbiati, massima collaborazione a nome degli uffici: «Al momento non ho nulla di particolare da dire se non che gli uffici sono a disposizione».

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