
Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 04 Settembre 2025
Fiori rubati dalla tomba di una bimba, una vergogna
Cantù - Furto al cimitero maggiore nell’area dedicata alle lapidi bianche. Non è la prima volta
Cantù
C’è qualcosa di peggio, che rubare da una tomba? Sì: rubare dalle tombe dei bambini.
Perché questo è quanto accaduto al cimitero maggiore di Cantù, nell’area dove si trovano le tombe bianche dei bimbi sepolti. Lapidi affiancate spesso da angioletti, date di nascita e di morte raggelanti, brevi spazi in cui una vita si è consumata. Che quasi a camminarci a fianco ci si sente indelicati, inopportuni. Ma c’è chi va oltre, chi si sposta tra le tombe dei piccolini, per arraffare, come è successo, dal luogo di sepoltura di una bimba, un mazzo di fiori e persino un vaso, lasciando la nuda pianta.
Purtroppo non è la prima volta che succede: i familiari, visti già alcuni spiacevoli precedenti, hanno deciso di non mettere statuine, altri angioletti, o oggetti vari, proprio perché spesso venivano rubati. La foto, girata via social, è stata commentata anche da altri concittadini che, proprio lì, a fianco, dicono di aver subito furti analoghi. Per un problema che, a quanto pare, sembra irrisolvibile: da anni si chiedono videocamere, fototrappole, qualsiasi cosa che possa dare un volto e consegnare alla legge gli autori o le autrici di questi reati a dir poco odiosi. Un problema che non riguarda solo Cantù, che ha visto ad esempio il Comune di Cucciago intervenire videosorvegliando i vialetti: un investimento che aveva permesso di identificare una donna che, al cimitero del paese, arrivava appunto per compiere furti tanto piccoli per l’entità economica, quanto intollerabili per la mancanza di pietà umana.
È evidente, dalla frequenza con cui vengono denunciati fatti di questo genere, che i ladri arrivano piuttosto di frequente al cimitero maggiore di Cantù: soltanto a fine agosto, erano spariti nove mazzi di fiori, nel giro probabilmente di pochi minuti, dai colombari.
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