Forte intervento del direttore generale di Asst: «L’ospedale di Cantù è strategico. Criminale perdere un solo posto»

Sanità Banfi: «Presidio fondamentale per un bacino di duecentomila persone, non è in discussione»

«Sarebbe un atto criminale perdere anche un solo posto letto per acuti nell’attuale contesto regionale e nazionale». Parola del direttore generale di Asst Lariana Fabio Banfi, che ieri ha ribadito ancora una volta che il futuro dell’ospedale Sant’Antonio Abate come punto di riferimento per la domanda di salute di questa fetta di Comasco, con un bacino d’utenza di 200mila persone, non è attualmente in discussione.

A rafforzare queste parole in quadro degli investimenti in programma, oltre 14 milioni di euro, dall’ampliamento del pronto soccorso già in atto alla messa in sicurezza e l’efficientamento dei reparti. E poi, entro il 2024, l’attivazione dell’Ospedale di Comunità, che conterà 20 posti letto, dopo che la Casa di Comunità ha aperto i battenti lo scorso dicembre. L’occasione, il ritorno della festa di Sant’Antonio Abate, nella ricorrenza del santo al quale una ventina d’anni fa è stato intitolato il presidio.

«Finanziati i turni straordinari»

Dopo la celebrazione della messa, come da tradizione, l’incontro per tracciare quali saranno obiettivi e linee d’azione per l’anno a venire, con il personale – a partire dalla direzione medica di via Domea Elena Scola – e i rappresentanti delle istituzioni. Fabio Banfi non ha negato le difficoltà del comparto, difficoltà di sistema, che non riguardano il solo ospedale cittadino ma la sanità a livello nazionale, a partire dalla difficoltà nel reclutare personale. Ma ha rivendicato anche con veemenza gli sforzi fatti. Come l’aver finanziato turni straordinari degli infermieri per garantire il regolare svolgimento dell’attività del pronto soccorso, provvedimento esteso fino a fine marzo, dato che la problematica legata alla carenza di personale non si risolverà a breve, nonostante vengano aperti periodicamente nuovi bandi d’assunzione. «Quando vengono riorganizzati dei reparti – ha sottolineato – è perché a volte mancano risorse, ma noi facciamo tutto il possibile. In questo presidio, e dovrebbe essere motivo di vanto, non abbiamo fatto ricorso a cooperative e privatizzazioni nell’emergenza urgenza. Andate a vedere cosa accade altrove».

Per quanto riguarda il pronto soccorso è aperto il primo lotto di lavori per l’ampliamento, un investimento da oltre 1milione e 100mila euro e il secondo lotto è in progettazione. Inoltre, dopo quatto anni e vicissitudini con l’impresa realizzatrice, sono conclusi i lavori sul blocco operatorio, ormai attivo, «abbiamo chiuso una parentesi stucchevole», ha sottolineato Banfi.

Il sindaco: «Punto di riferimento»

La prospettiva, ora, realizzare un equilibrio tra presa in carico degli acuti e una ragionevole prossimità, «una complementarietà che mai come in questa fase - ha aggiunto - ha una sua valenza intrinseca, che conferirà nel tempo un valore aggiunto a questa struttura, che resta strategica». Una sempre maggiore collaborazione tra medici di medicina generale – pure in affanno, per la scarsità di camici bianchi – e l’ospedale, per rispondere alle esigenze dei cronici e degli anziani in particolare.

«Voglio ringraziare ancora una volta tutti gli operatori – le parole del sindaco Alice Galbiati – mio malgrado ho molto frequentato gli ospedali nei mesi scorsi e ho vissuto in prima persona l’impegno che ognuno mette, che va al di là della professione. L’ospedale di Cantù è un presidio fondamentale per il nostro territorio, un punto di riferimento. Sappiamo che quella della sanità sarà una sfida tra le sfide».

© RIPRODUZIONE RISERVATA