Furti nelle case, Cucciago sotto assedio
Ragazzina di 13 anni mette in fuga i ladri

Allarme sicurezza. Colpo riuscito in via Cellini, due falliti in via Leopardi e in via Sant’Arialdo

A trovarsi di fronte i ladri, ben visibili dietro la siepe bassa, nel giardino della vicina, a un paio di metri di distanza da lei, una ragazzina di 13 anni. Ha urlato. Mentre i due, facendo scaletta l’un l’altro, stavano cercando di raggiungere una piccola finestrella di una villetta. La ragazzina - uscita di casa verso le 20 per una serata dedicata alla Shoah nella vicina biblioteca - è ritornata sui suoi passi e, rientrata, ha lanciato l’allarme.

È rientrata di corsa a casa

I familiari sono quindi a loro volta usciti. Ma i ladri, vista la generale malaparata, hanno preferito fuggire. Intanto, Cucciago fa i conti con l’assedio: oltre al tentato furto numero uno in via Sant’Arialdo, i malviventi sono stati visti camminare, secondo episodio, sui tetti dei box di via Leopardi. Infine, e tre, sono riusciti a rubare in via Cellini: dentro da una portafinestra, via con 50 euro soprattutto in moneta, e la bigiotteria.

Così a Cucciago in queste sere. In zone, e forse non è un caso, dove un paio di anni fa si sono verificati dei furti. Di più: nelle stesse case. L’episodio più inquietante: il faccia a faccia avvenuto in via Sant’Arialdo. I ladri, come raccontano i residenti - che, negli anni, hanno subito già altre incursioni - sono passati dal cortile della scuola primaria, rovinando la siepe privata. Quindi, hanno provato ad alzarsi alla finestrella. Ma si sono imbattuti nella ragazzina.

«La ragazza che stava andando in biblioteca è passata di qui verso le 20.10, e ha visto due ragazzi che facevano la scaletta, uno già armeggiava con la mia tapparella. Lei ha gridato, ha dato l’allarme, è andata a casa, ha chiamato lo zio, arrivato con il papà, si sono messi a gridare anche loro - racconta - I due ladri parlavano una lingua straniera. Ero a vedere “1917” (il film ambientato durante la Prima Guerra Mondiale di Sam Mendes, ndr) al cinema, i vicini mi hanno chiamato e sono arrivata qui di corsa. È stata la ragazza, che ringrazio, a sventare il furto. Sono arrivati quindi anche i Carabinieri di Cantù per il sopralluogo»

Alla stessa ora, gli stessi ladri, in via Leopardi, non molto distante, sono stati visti camminare al di sopra di alcuni box. Forse per provare a raggiungere altri appartamenti. Ma, secondo quanto ricostruito, è stato un vicino, anche qui, ad affacciarsi e a urlare.

Diversa la storia in via Cellini. Casa di corte appoggiata a una collina: quel che dal fronte è un primo piano, sul retro diventa un piano terra. I ladri, alla seconda visita nello stesso appartamento, hanno prima forzato la portafinestra della cucina. Come un paio d’anni fa. Solo che, stavolta, si sono ritrovati chiusi dentro a chiave. Procedura attuata dal primo furto in poi.

Movimenti controllati

«Hanno dovuto lavorare parecchio su questa porta, per poterla aprire, probabilmente con un piede di porco - racconta Palmiro Urso, un vicino, in quel momento al piano di sopra - E’ successo probabilmente verso le 19. Prima di girare per la casa, i ladri hanno spostato un mobile vicino alla porta, per prepararsi nel caso in cui fosse tornata la signora che abita qui. Pensiamo che abbiamo controllato gli spostamenti, prima di entrare nell’appartamento». n 

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