Giovanissimi con disturbi alimentari in aumento, ma aiutarli è sempre più difficile

Anoressia e bulimia Le Neuropsichiatrie infantili devono far fronte a molte patologie. E in Pediatria i posti scarseggiano

I disturbi dell’alimentazione sono in forte aumento, ma il sistema sanitario fatica ad intercettare i giovani pazienti.

Lo raccontano i familiari delle adolescenti che soffrono di anoressia e bulimia. Le pazienti minorenni devono essere prese in carico dalle neuropsichiatrie infantili, un reparto che però risponde a moltissimi bisogni di cura: dai disturbi dell’apprendimento alle sindromi dello sviluppo. In ospedale il riferimento sono le Pediatrie, dove però i posti letto non abbondano.

Pochi professionisti

Le neuropsichiatrie infantili non sono così specializzate come invece accade per i servizi della salute mentale dell’età adulta, sebbene negli ultimi anni anche la psichiatria sconti una grave carenza di professionisti. E così succede che i disturbi dell’alimentazione fatichino ad essere seguiti.

Anoressia e bulimia esordiscono presto, nella prima adolescenza, nella maggiore età si trasformano in disturbi consolidati. Bisognerebbe intervenire prima, confermano gli stessi camici bianchi. Questa difficoltà non è dettata dalla mancanza di impegno dei medici, quanto da una carenza del sistema. La Regione Lombardia già l’anno scorso ha avviato un processo di revisione, introducendo delle linee guida per abbattere i tempi d’attesa e aumentare gli ambulatori. Con delle unità specialistiche costruite dalle Ats e delle équipe formate da psichiatri, dietologi e psicologi.

«Il problema è serio e concreto – commenta Fernanda Donchi, referente a Como del tribunale del malato – alla nostra associazione arrivano diverse segnalazioni. Più in generale sulla salute mentale serve un forte impegno, sono molto aumentati negli ultimi anni disagi e patologie simili». Si stima un 30% in più di diagnosi per i disturbi dell’alimentazione tra i giovani.

«I riferimenti medici per gli adulti con queste problematiche sono gli specialisti psichiatri che lavorano nei servizi territoriali all’interno dei Centri psico sociali - spiega Carlo Fraticelli, direttore del dipartimento di Salute Mentale dell’Asst Lariana - che per la loro diffusione sul territorio possono assicurare capillarità. Si avvalgono se necessario dell’approfondimento diagnostico e degli interventi terapeutici dell’èquipe dei disturbi della condotta alimentare. Nell’ambito dell’offerta è assicurata, inoltre, la collaborazione con gli specialisti di Asst Lariana afferenti, ad esempio, all’ambito della diabetologia, dell’ipertensione e della medicina dello sport. Gli interventi prevedono, inoltre, attività di psicoterapia individuale e di gruppo, sia per i pazienti che per i familiari».

L’associazione

È di aiuto anche l’associazione Sestante, composta da parenti, pazienti e professionisti. «I disturbi dell’alimentazione che interessano i ragazzi minorenni sono seguiti da un gruppo di specialisti  composto da neuropsichiatri, psicologi, una dietista e una nutrizionista - spiega la dottoressa Patrizia Conti, primario della Neuropsichiatria Infantile - Il gruppo collabora con i colleghi dell’unità di Pediatria dell’ospedale Sant’Anna e dell’ospedale di Cantù nonché con le realtà private accreditate esistenti sul territorio. Dal momento che si tratta di una casistica purtroppo in aumento, stiamo lavorando per implementare ulteriormente il gruppo di specialisti dedicato».

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