Gli occupa la casa e lo “butta” fuori: uomo arrestato per estorsione

Cantù In manette un tossicodipendente con l’accusa anche di violazione di domicilio. Denunciata la compagna. La vittima, con problemi psichici, si è rivolta ai carabinieri

Avrebbero approfittato del buon cuore di un uomo di 59 anni di Cantù che li aveva accolti in casa. Erano senza un posto dove stare e per questo motivo avevano chiesto un appoggio che avrebbe dovuto essere momentaneo.

Tuttavia, da quel momento non se ne sarebbero più andati, non solo monopolizzando la vita in quella casa dove si erano ormai stabilmente inseriti – contro il volere del proprietario – ma costringendolo anche spesso a rimanere fuori dall’appartamento e a non poter più utilizzare alcuni locali, come ad esempio la cucina.

L’indagine

Si è conclusa con una ordinanza di custodia cautelare, eseguita nelle scorse ore dai carabinieri della stazione di Cantù, la vicenda che era nata lo scorso 14 settembre quando la vittima, accompagnata dalla sorella, si era presentata dai militari dell’Arma per raccontare quello che stava avvenendo nell’appartamento di proprietà dell’uomo di 59 anni. Il fascicolo curato dalla procura di Como è stato in seguito aperto con le ipotesi di reato di estorsione e di violazione di domicilio.

Due le persone finite nei guai: Salvatore Porcheddu, 49 anni senza fissa dimora, è stato arrestato (e nelle prossime ore verrà sentito dal giudice delle indagini preliminari) mentre la sua compagna – 34 anni – è stata denunciata a piede libero sempre per la violazione di domicilio.

La storia nasce qualche settimana fa, quando l’uomo di 49 anni ottiene di poter andare a vivere nella casa dell’uomo che aveva acconsentito ad aiutarlo. Qui però, secondo quanto sostenuto dai carabinieri di Cantù che hanno curato le indagini, sarebbero iniziate più azioni volte ad estromettere piano piano dall’appartamento il legittimo proprietario.

Il raggiro

L’indagato avrebbe prima raggirato la parte offesa, cercando di ottenere la residenza nella sua abitazione. Poi – con una condotta che l’accusa definisce come costantemente minacciosa – avrebbe costretto l’uomo a rimanere in camera da letto, precludendogli l’accesso non solo alla cucina ma anche a tutti gli altri locali della casa. Infine, come atto finale, avrebbe costretto più volte la vittima a rimanere per una intera giornata fuori dalla porta di casa, utilizzando l’appartamento a proprio piacimento per condotte che sono ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Insomma, il vecchio proprietario di casa ormai chiuso fuori fuori dal proprio appartamento, supportato dalla sorella, ha così cominciato a raccontare la propria storia ai carabinieri della stazione di Cantù, con più denunce e integrazioni che sono confluite nella richiesta di misura da parte della procura.

La vittima avrebbe anche riferito di essere stata più volte aggredita dall’indagato, dovendo spesso recarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Cantù per farsi medicare. Una storia incredibile che si è conclusa solo nella giornata di mercoledì con l’arresto del sospettato. Quello fin qui riferito, tuttavia, è solo la versione dell’accusa mentre nelle prossime ore anche l’indagato – sentito dal giudice – potrà fornire la propria versione in merito a quanto gli viene attribuito.

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